1. Stuprato dal lavavetri


    Data: 22/06/2022, Categorie: Gay / Bisex Autore: Gay2way, Fonte: Annunci69

    ... mente. Faccio finta di nulla e mentre sorseggio il caffè lo osservo dalla vetrina: ha la stessa canotta del mattino ma sopra indossa una felpa aperta, ha un paio di pantaloni di una tuta stretti alle caviglie e scarpe da ginnastica. È con un paio di altri ragazzi, probabilmente amici, uno scuro di pelle come lui ma più basso e con i pantaloni corti, un altro invece ha tratti più caucasici, i capelli lunghi legati sulla nuca.
    
    All'improvviso i nostri sguardi si incrociano. Fingendo indifferenza distolgo lo sguardo e mi affrettò a pagare. Mi avrà notato? Con la coda dell'occhio lo vedo che indica da questa parte. Cazzo. Vorrà rogne?
    
    Esco e mi dirigo velocemente verso la macchina e sento delle risate alle mie spalle. Spero non sia un brutto segno ma come scoprirò tra poco non è così.
    
    Arrivo all'auto e cerco le chiavi. Il vicolo è stretto e deserto quando arrivo. Cerco di entrare in macchina il prima possibile, ma le chiavi proprio non saltano fuori...
    
    All'improvviso delle voci alle mie spalle. "Ecco, questo è il fighetto che oggi mi ha fatto incazzare" dice una voce maschile con un po'di accento arabeggiante. Mi giro. Eccolo, il ragazzetto marocchino. Mi guarda sogghignando, i suoi amichetti accanto a lui. Deglutisco. Che vorranno?
    
    "Andate via" dico loro, cercando di fare la voce grossa. Loro per tutta risposta ridono e mi circondano, come per impedirmi la fuga. "Hai ragione Moa, è proprio un fighetto foglio di papà" dice il tipo basso. "Noi a spaccarci il culo ...
    ... ai semafori e quelli come lui in ufficio al fresco."
    
    "A me non sembra giusto" risponde Moa, il ragazzo di stamattina. Continua a sghignazzare. "A te, Ben?" L'altro ragazzo concorda con loro. "Quasi quasi dovremo fargliela pagare, così la prossima volta impara a essere più gentile" aggiunge.
    
    Non so cosa intendono. Mi afferrano per le braccia, cerco di divincolarmi, ma mi mettono a tacere con un "Se non stai zitto ti sfasciamo la macchina", dopodiché mi fanno mettere in ginocchio. Cazzo!
    
    Mentre il ragazzo caucasico, Ben, e l'altro di cui non so ancora il nome si voltano per vedere se arriva qualcuno (ma la stradina continua a essere deserta), Moa si slaccia i pantaloni. Deglutisco. "Ora mi succhi il cazzo, hai capito stronzo?"
    
    Abbassa di poco la tuta e i boxer, facendo fare capolino a un pisello scuro e moscio, circonciso, che mi sventola davanti. Io cerco debolmente di rifiutarmi, ma il ragazzo mi spinge l'inguine contro la faccia, "Avanti, succhia, ...!" conclude con una parola che non riesco a comprendere, ma al sentirla gli altri due ridono.
    
    Cedo e glielo prendo in bocca il sapore è molto forte, ma anche l'odore non scherza... Un misto di sudore e presperma, acre, che mi riempie subito il naso. Chissà quanto ha sudato solo oggi per puzzare così!
    
    Comincio a succhiare. Ne ho fatti di pompini, non sono un gay di primo pelo. Mi rifugio nell'abitudibe del gesto: succhia, lecca, assapora la cappella, inghiottisci il cazzo più giù che puoi... Sono così preso e ...
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