1. Stuprato dal lavavetri


    Data: 22/06/2022, Categorie: Gay / Bisex Autore: Gay2way, Fonte: Annunci69

    Ciao a tutti! Quello che segue è un racconto di fantasia, ma ispirato e mescolato con eventi reali. Si tratta del primo che pubblico, spero vogliate farmi sapere cosa ne pensate, ed eventualmente darmi consigli (sempre bene accetti). Buona lettura!
    
    Tutte le mattine per andare a lavoro devo attraversare mezza città. Sempre la solita strada, sempre i soliti semafori, sempre la solite incazzature che si ripetono. Ad esempio, all'incrocio a poche centinaia di metri dal mio luogo di lavoro si ripete sempre la stessa scena: due o tre persone che, per racimolare qualche euro, aspettano che le macchine si fermino per il rosso, poi, armati di bottiglietta con acqua e sapone e tergivetri, si avvicinano alle macchine offrendosi di lavare il vetro in cambio di una moneta.
    
    Di solito si cerca di allontanarli, facendo segno con le mani, muovendo i tergicristalli o facendo scattare le macchine in avanti; gli automobilisti più lenti e i più generosi accettano la cosa con pazienza, lasciando, il più delle volte con esasperazione, un po' di elemosina.
    
    Io, ragazzo quasi trentenne apertamente gay, ho sempre cercato di evitarli, come quasi tutti. Ma c'è stato un giorno in cui non ci sono riuscito, e questo ha avuto conseguenze inaspettate.
    
    Sono in ritardo al lavoro e, distratto dal telefono, non ho fatto caso al ragazzo mulatto che si è avvicinato alla mia macchina. Senza darmi il tempo di fermarlo ha iniziato a lavarmi il vetro. Cerco in tutti i modi di fargli segno di smettere, ma ...
    ... lui continua imperterrito, ignorandomi bellamente, versando acqua e sapone e pulendola via. Continuo a scuotere la testa, anche quando conclude il suo operato e mi fa segno di dargli qualcosa. Io faccio segno di no con decisione, ma lui per tutta risposta insiste, simulando una sorta di "per favore" con le mani. Lo guardo bene: giovane, avrà sicuramente meno di vent'anni, baffi appena accennati e barbetta nera corta, dal colore della pelle sembra arabo, marocchino. Indossa una canotta nera già pezzata dal caldo estivo fuori stagione, che segnano i pettorali non enormi ma evidenti sotto il tessuto. mi bussa anche sul finestrino, così lo mando a stendere e riparto con l'auto. Normalmente cerco di essere gentile, ma mi ha proprio scocciato, e in più sono nervoso per lavoro. Lo sento da dietro che mi urla un "Ma vaffanculo!" dietro. Alzo le spalle, mi spiace ma è così.
    
    Per il ritardo non trovo posto nei dintorni dell'ufficio, così parcheggio in una stradina laterale. La giornata scorre con lentezza, tra una pratica e l'altra. È proprio un periodaccio! Tra i problemi, le notule e le pressioni però l'episodio del mattino passa in secondo piano e quando, alle 18, è ora di uscire, la cosa ha completamente abbandonato la mia mente. La stanchezza si fa sentire. "Magari il tempo di un caffè e poi alla macchina per tornare a casa", mi dico.
    
    Ma chi ritrovo fuori dal bar se non il ragazzetto marocchino della mattina? Subito mi torna in mente la cosa, spero che a lui sia passata di ...
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