Sono un figlio cuckold
Data: 22/06/2022,
Categorie:
Incesti
Autore: Nealviam, Fonte: EroticiRacconti
Quel giorno c'era il blocco delle auto per l'inquinamento da polveri sottili, per cui io e mia madre dovemmo prendere il tram per raggiungere i nostri
rispettivi posti di lavoro al centro di Milano. Mia madre a 45 anni era ancora una gnocca da paura. Non lo nascondo, ma era stata al centro di tutti i
miei sogni più perversi da ragazzo, con tanto di seghe spiando dal buco della serratura quando andava la bagno.E ancora adesso...se mi capitava di
vederla girare per casa mezza nuda mi eccitavo come un porco. I miei genitori erano separati da 3 anni, o meglio mia madre aveva cacciato di casa
mio padre, puttaniere e traditore seriale.Da allora non avevo visto mai mia madre con altri uomini, eppurre capivo che aveva bisogno di sfogarsi
sessualmente: una notte tornando da una serata in pizzeria sentii dei mugolii dalla sua stanzae dalla porta socchiusa vidi che si stava masturbando
con un grosso dildo. Scena arrapantissima che mi costrinse ad una sega immediata. Avrei voluto essere al posto del dildo, ma non osai mai farmi, era
sempre mia madre!
Mia madre Indossava un l vestito di cotone leggero da zingarella : stretto in vita, morbido sotto e lungo fino alle ginocchia.
Finalmente il tram arrivò. Salimmo dalla parte posteriore e poiché come al solito non c'era posto a sedere, ci mettemmo proprio in fondo, contro il
finestrino, in modo da osservare la città scorrere dietro di noi.
Alla fermata successiva una marea spaventosa di gente era in attesa ...
... proprio del nostro tram. Questo si riempì in un attimo tanto che non tutti
riuscirono a salire. Qualcuno lottava per non rimanere nella zona di chiusura delle porte e spingeva contro l'ormai compatta muraglia umana.
Ci ritrovammo stretti nel nostro angolo contro il finestrino. Sentivamo la folla premere dietro di noi.C'era in particolare un signore molto distinto, sulla
cinquantina, che si era messo proprio alle spalle di mia madre, alla mia destra. Le stava letteralmente appiccicato. La cosa mi diede fastidio ma pensai
che non era certo il caso di fare scenate di gelosia dato che il tram si era trasformato in una scatoletta di latta e noi in tante sardine.
Lo giustificai pensando che la sua posizione fosse forzata. Ero convinto però che, volendo, avrebbe potuto stare almeno un po' più staccato.
Decisi comunque di controllare quell'uomo.Indossavo i miei inseparabili Ray-Ban neri e lo scrutavo con la coda dell'occhio mentre, tenendo la
testa dritta, fingevo di guardare fuori.Era un bell'uomo, non tanto alto ma elegante. Negli occhi scuri aveva peròqualcosa di malvagio.
Ebbi la netta sensazione che le stesse premendo con i genitali contro i glutei.Effettivamente doveva essere successo proprio qualcosa del genere
perché lei, chiaramente infastidita, si girò e lo guardò con disappunto.Per un attimo incrociò il suo sguardo: era profondo, magnetico, misterioso.
Lei ebbe una reazione molto strana: arrossì violentemente e si voltò di scatto per tornare a ...