1. Come soddisfare un feticista dei piedi in autogrill


    Data: 20/06/2022, Categorie: Feticismo Autore: Karin, Fonte: EroticiRacconti

    ... psicopatico?
    
    “S”: In quel caso ingranerei la prima e scapperei subito via.
    
    Incuriosita da tutto quello che stava succedendo decisi di fare come diceva “S”, cacciammo la freccia e svoltammo dentro al primo autogrill, con l’auto di quell’uomo dietro di noi che fece esattamente la stessa cosa.
    
    Ci fermammo nel parcheggio, rimanendo per sicurezza nell’auto ancora accesa. L'uomo posteggiò affianco a noi e scese dall’auto. Era un signore sulla cinquantina, calvo o rasato, non saprei dire quale delle due, leggermente panciuto, distinto, indossava un pantalone beige ed una polo chiara. Si avvicinò alla mia portiera e ci salutò amichevolmente. Abbassai il finestrino e dissi:
    
    “Buongiorno, desidera qualcosa?”
    
    L’uomo sempre sorridendo: “Buongiorno signorine, ho visto che stavamo giocando a rincorrerci poco fa ed ho deciso di fare la vostra conoscenza".
    
    “S”: Si, abbiamo notato anche noi il suo strano modo di guidare e non credo che sia il modo migliore per fare conoscenza, ci ha spaventate.
    
    L’uomo scusandosi: “Mi dispiace, non era mia intenzione spaventarvi, potrei rimediare offrendovi il pranzo?"
    
    Ci guardammo per un attimo ed essendo ormai ora di mangiare decidemmo di accettare l’invito.
    
    L’uomo si presentò, disse di chiamarsi “E”, di viaggiare molto per tutta l’Italia a causa del suo lavoro, di avere 54 anni, divorziato e con un figlio che poteva avere la nostra età.
    
    Entrammo insieme in autogrill ed “E” ci offrì il pranzo.
    
    Trascorremmo circa mezz’ora a ...
    ... mangiare e parlare delle nostre vite, gli dicemmo di essere amiche da molto tempo e che stavamo andando a Rimini per trascorrere una vacanza insieme. L’uomo si fece più audace e ci chiese se eravamo compagne, ma io gli risposi che eravamo entrambe etero, single, ed in cerca di divertimento.
    
    Le mie parole lo stuzzicarono e disse che anche lui avrebbe tanto voluto trascorrere una vacanza all’insegna del divertimento ma che il suo lavoro, al momento, non glielo consentiva.
    
    Terminato di mangiare, mi alzai per gettare via le cartacce dal vassoio e, quando mi girai per tornare al tavolo, notai che “E” stava fissando le mie infradito. Tornai a sedermi e lui, con fare disinvolto, mi disse che avevo proprio dei bei piedi e che, lo smalto arancione fluo che avevo sulle unghie, era il suo preferito. Colpita dall’insolito complimento lo ringraziai, poi guardai per un attimo "S" la quale mi lanciò un 'occhiata come a volermi dire: "Te l'avevo detto".
    
    A quel punto “S" decise di provocarlo un po’ e gli chiese quali erano, secondo lui, le caratteristiche di un bel piede e lui rispose: “deve essere morbido, senza calli, curato. Io li preferisco non troppo grandi, con lo smalto ed un arco plantare bello pronunciato.”
    
    Incuriosita chiesi cosa intendesse per arco plantare pronunciato e lui: “Te lo mostro subito". Mi afferrò la caviglia, sfilò l'infradito e mi disse di inarcare il piede più che potevo, poi con l'altra mano mi accarezzò l’arco che si era formato sulla pianta del piede ...