1. Linda la nerd – Capitolo 12


    Data: 14/06/2022, Categorie: Erotici Racconti Racconti Erotici, Racconti sull'Autoerotismo, Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu

    ... tutte.”
    
    Francesca sbattè gli occhi, cercando di comprendere cosa avesse appena letto, che intendesse Pamela con quelle parole. Non era nuova all’uso della frase “aprire il culo”, intendendo che qualcuno aveva battuto qualcun altro, ma in quel caso doveva avere un significato diverso. Forse intendeva letteralmente? La nerd aveva perso la testa e infilato un palo nel…
    
    Un terzo, successivo messaggio comparve sullo schermo. “Anche a te. Mi spiace.”
    
    Francesca non capì. Ma un profondo senso di terrore le colò lungo la schiena, facendo fiorire nei suoi muscoli l’energia che l’orgasmo di prima sembrava aver bruciato e che ora le sarebbe servita per fuggire o combattere. Ma lei non sarebbe fuggita.
    
    Improvvisamente furiosa, iniziò a battere con violenza sulla tastiera, come se avesse tenuto con una mano il bavero e ogni tasto premuto fosse stato una sberla, prima di dorso e poi di palmo, sul viso della sua amica, scandendo a voce alta le parole che si formarono nella chat: “Cosa cazzo stai dicendo?”
    
    Passarono dieci, quindici lunghissimi battiti del cuore della mora prima che apparisse la risposta: “Sembra quando abbiamo vinto i mondiali. La gente è impazzita e tutti vogliono Linda nei loro selfie.”
    
    La rabbia di Francesca venne sostituita in un attimo dallo sconcerto, poi capì che quella troia la stava prendendo in giro. Stronza… Lei aveva vinto il giorno precedente, mentre Pamela si era ritrovata la bionda che le apriva il culo e glielo infilava tanto in fondo che le ...
    ... era uscito dalla bocca. Adesso voleva vendicarsi.
    
    “Vai a cagare. Dimmi cos’è successo davvero”, digitò.
    
    Attese un attimo una risposta sullo schermo, ma non giunse da lì. Il telefono squillò accanto al computer e sul piccolo monitor apparve la foto di Pamela. Francesca allungò la mano ma si fermò con le dita ad un paio di centimetri dallo smartphone: se le telefonava, doveva essere qualcosa di grosso. Era sicura di voler sapere cos’era accaduto?
    
    Afferrò il telefono e accettò la chiamata. Lei non fuggiva.
    
    Quando portò il telefono all’orecchio, Pamela non disse nulla, ma bastò il grido di sottofondo per comprendere cosa fosse accaduto.
    
    “Lin-da! Lin-da! Lin-da!”
    
    Francesca non disse nulla. Non poteva dire nulla, o sarebbe morta asfissiata. Perché non era più sulla Terra, era su un altro pianeta… no: era in un universo parallelo fatto al contrario, dove le nerd sfigate sono acclamate e…
    
    – Va bene così? – domandò la voce di Pamela, piccata, appena udibile in quel fracasso. – Adesso sei convinta.
    
    Quelle parole sfiorarono appena la mente di Francesca, che dopo un respiro pieno di ossigeno aveva assodato che si trovava ancora dov’era prima, quando aveva afferrato il telefonino, troppo impegnato a comprendere come potesse essere accaduto qualcosa di così impossibile. Le altre tre erano morte improvvisamente? Avevano morso i cazzi degli altri tre giudici, evirandoli? Linda aveva corrotto gli spettatori…
    
    No, ogni possibilità era una cazzata… ma Linda vincitrice, ...
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