1. Lost in New York


    Data: 13/10/2017, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Leah, Fonte: RaccontiMilu

    Osservai la piccola nuvola di fumo grigio uscire dalle mie labbra appena allargate e protese in avanti per espirare, mentre le mie ciglia venivano solleticate e le palpebre si socchiudevano per proteggere gli occhi.
    
    Avvicinai di nuovo la sigaretta alle mie labbra asciutte, e prima di appoggiarla sopra, le inumidii appena con la punta della lingua, per poi prendere un altra boccata di fumo, sentendolo scendere aspro e malsano nei polmoni.
    
    Chiusi gli occhi, mentre quel pallido sole di marzo lasciava cadere i suoi raggi sulla mia pelle. Era un sabato mattina qualunque e sentivo la vita scorrere sotto di me. Ero una di quelle poche fortunate che aveva un attico con terrazza nel centro di New York, e salivo lassù appena ne avevo occasione.
    
    Mi passai una mano nei capelli, buttando lentamente fuori il fumo inspirato qualche secondo prima.
    
    I rumori della città mi impedivano di prendere sonno, nonostante la notte passata in bianco e la stanchezza dilaniante. Mi faceva male la testa e lo stomaco sembrava serrato da una morsa d’acciaio che non faceva scendere -né per fortuna salire- alcun che.
    
    La terrazza era ampia e ben organizzata, con divanetti beige e marroni, ricoperti da morbidi cuscini; un tavolino di mogano scuro troneggiava nel mezzo, e in fondo, in un angolo, c’era tutto l’occorrente per fare drink e cocktail.
    
    Era un posto perfetto per le feste.
    
    Se solo fossi stata una tipa da feste. Tutto quello a cui pensavo ora era la mia vecchia vita, quando avevo ...
    ... ancora una famiglia, e un ragazzo rispettabile.
    
    Riapro gli occhi, e mi ritrovo ancora sul mio terrazzo, la sigaretta ormai spenta nel posacenere sulla mia pancia, fumata dal vento.
    
    Questi ricordi sono così vividi che ancora mi fanno male.
    
    Lui era il mio passato, la mia vita di prima.
    
    E ora tutto era cambiato. La Madison al mattino presto era una meraviglia. Sembrava quasi di non essere a New York, ma in una qualsiasi altra città del mondo, senza la classica confusione della Grande Mela.
    
    Mi sembrava dura la vita senza Jay, dovevo ripartire da me ed ero da sola a farlo.
    
    Il bello di quella città era che ti potevi perdere tranquillamente, sperando magari, in qualche modo, di ritrovarti. Era per quello che ero lì, per ritrovare me stessa dopo quello che era successo.
    
    Ero sempre stata una di quelle classiche brave ragazze. Una di quelle che sono sempre fedeli, sempre legate alla stessa persona, che mai farebbero del male a nessuno.
    
    Ero.
    
    Avevo scoperto fin troppo presto che le persone cambiano, io per prima.
    
    Un attico in pieno centro a New York di certo non si pagava da solo, e avevo trovato lavoro in un piccolo locale a Chelsea, nascosto in un edificio dall’aria squisitamente barocca, chiamato “The Damned Club”.
    
    Era super esclusivo e nessuno sapeva dove si trovasse, soltanto chi veniva invitato a parteciparvi.
    
    Lavoravo lì tre volte a settimana e guadagnavo abbastanza per permettermi di fare la vita che volessi senza troppi problemi.
    
    Quella sera, ...
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