1. Il gioco della coperta


    Data: 28/05/2022, Categorie: Erotici Racconti Sesso di Gruppo Cuckold Racconti Erotici, Tradimenti Autore: Fatheralex, Fonte: RaccontiMilu

    La stanza è satura di fumo azzurrino, il tavolo è ingombro dei carri armati di Risiko, ormai inutili dopo la vittoria – l’ennesima – di Marco.
    
    Franco, il mio amico di sempre, stappa una birra, mentre Roberta accende una sigaretta.
    
    “Che facciamo ora?”, chiede lei.
    
    Guardo l’ora: è mezzanotte e mezza, uscire è improponibile, e poi siamo tutti molto giù di giri.
    
    “Facciamo un’altra partita?”, propone Marco.
    
    “Non giocherò mai più a Risiko con te – dichiara Franco incrociando le braccia – Non so come, ma sono sicuro che bari!”.
    
    “Giocate senza strategia, ovvio che perdete”, si difende Marco.
    
    Rimaniamo in silenzio.
    
    “Possiamo fare il gioco della coperta”, propone Michele. Lo dice guardando Roberta ed è chiaro che vorrebbe fosse lei a giocare.
    
    “Lo conosco, non provarci neppure”, lo gela lei.
    
    Michele alza le mani. “Proponevo solo, non ti incazzare”, si difende.
    
    “Io non lo conosco. Che gioco è?”, chiede Cristina.
    
    Cristina è la mia ragazza da circa sei mesi, anche se ho qualche dubbio sul fatto che questo rapporto possa durare.
    
    Quando l’avevo conosciuta mi ero fatto affascinare dalla sua dolcezza e dal fisico molto prorompente, una Kim Kardashan toscana, senza accorgermi che della Kardashan aveva anche il cervello, purtroppo senza possederne il patrimonio.
    
    In pratica sto mantenendo una deficiente, e forse lo sanno anche i miei amici, perchè capiscono subito dalla sua domanda che forse la serata potrebbe diventare interessante.
    
    “E’ molto ...
    ... semplice: noi scegliamo un indumento tra quelli che tu indossi, lo scriviamo su un bigliettino e lo teniamo da parte. Tu ti metti sotto ad una coperta e provi ad indovinare quale è. Se indovini hai vinto e il gioco si interrompe, ma se sbagli devi toglierti l’indumento che hai menzionato”.
    
    “Non sono sicura di avere capito. Mi fai un esempio?”, chiede.
    
    Una deficiente, appunto.
    
    “Tu nomini la camicetta, ad esempio. Se noi abbiamo scelto quella hai vinto, ma se così non fosse te la devi togliere”.
    
    La vedo riflettere.
    
    Io il gioco lo conosco e so che non può finire bene; mi chiedo a cosa stia pensando lei.
    
    “Dai, è divertente! – la incalza Roberta – Accetta che ci divertiamo!”.
    
    Roberta e Cristina non sono amiche, tutt’altro.
    
    Non è questione di rivalità femminile – anche perchè se Roberta fosse mai stata interessata al sottoscritto me la sarei fatta senza problemi – piuttosto semplicemente non si sono mai prese, e questa frase ne è dimostrazione.
    
    Roberta sta vedendo l’occasione per mettere Cristina in una situazione imbarazzante e non si sta tirando indietro.
    
    “Tu che ne dici?”, mi chiede.
    
    Io dovrei dirle di rifiutarsi, ma non lo faccio.
    
    Abbiamo litigato questo pomeriggio, è stato l’ennesimo litigio per il mio lavoro.
    
    Vuole che lo abbandoni per trovare qualcosa che mi lasci più tempo da dedicare a lei, come se fosse questo il momento giusto per cambiare lavoro.
    
    E poi che cazzo vuole, sei mesi fa neppure mi conosceva e stava con un altro!
    
    Se non ci ...
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