1. Paola


    Data: 27/05/2022, Categorie: Lesbo Autore: Serena Rossi, Fonte: EroticiRacconti

    Ti ho vista per la prima volta durante l'ultimo triste inverno. Il classico supermercato sotto casa, quello delle piccole spese quotidiane da fare alla sera al rientro stanca dal lavoro. E' un lunedì, giungo in cassa e ti vedo, siamo tutti sciaguratamente nascosti dietro queste mascherine, spenti da mesi nei nostri entusiasmi, privati di qualsiasi empatia e possibilità relazionali. Ma tu seduta alla cassa illumini questa fredda e cupa giornata, i tuoi occhi azzurri, accolgono, abbracciano ogni cliente, quel magnetismo profondo sembra voglia sedurci tutti. Giunto il mio turno ti chiedo se sei nuova e tu mi rispondi che hai iniziato proprio oggi. Dal tuo cartellino leggo il tuo nome, subito ti dico il mio e mi affretto a dirti, chissà perchè, che io abito a due passi e vengo tutti i giorni.
    
    A casa ti penso tutte le sera, sei sicuramente giovane, comunque decisamente più di me. Avrei voluto vedere la tua bocca, i tuoi denti, sono sicura che sorride in continuazione, non è possibile altrimenti visti i tuoi occhi. Hai dei capelli biondi mossi alla altezza delle spalle.
    
    E così ogni sera anche con quasi nulla da prendere passo al supermercato. Mi ostino in coda alla tua cassa anche se c'è più gente, anche solo per un pacchetto di caramelle. Tu ti accorgi di tutto, di entrambe le cose. La tua capacità relazionale è straordinaria con tutti, ma con me sembra diversa, sembri più esplicita, i tuoi complimenti sono tanti, il tuo sguardo decisamente malizioso, o forse sono ...
    ... tutte mie seghe mentali.
    
    Arriva la primavera che porta giornate più lunghe e forse qualche speranza in più. Una sera decido di sfilarmi il reggiseno prima di entrare, la camicia è bianca e dunque un pochino trasparente, i miei capezzoli spingono sul tessuto, slaccio anche un bottone. Arrivata subito in cassa mi piego ostentatamente per raccogliere i prodotti rimanendo immobile per qualche secondo. Ti guardo e vedo come mi fissi, decidi di bere dalla tua borraccia, ti abbassi la mascherina e poi ti passi la lingua sulle tue labbra, io ti rispondo accarezzandomi i capezzoli da sopra la camicia. Da quel giorno nulla sarà più uguale. Ogni barriera formale crolla, io che entro e senza perdere tempo vado subito alla cassa per acquistare delle tic tac, tu che mi dici che avevi paura non sarei passata visto che siete in chiusura.
    
    A maggio finalmente riaprono i locali e forse un pò di vita, ti chiedo di uscire per una bevuta e tu accetti.
    
    Ci diamo appuntamento in un parcheggio e poi sali con me. Al locale siamo guardinghe e un pò coperte come spesso capita a noi donne. La serata scorre tranquilla, tu mi dici di avere 31 anni (pensavo meno), mi racconti del tuo fidanzato dei tuoi, con cui ancora vivi. Io ti racconto della vita di madre e moglie, ti dico dei miei 48 anni e tu che ti dici incredula pensandomi più giovane.
    
    La serata è stata piacevole, come fra due vecchie amiche, ma purtroppo niente di più, nella prossima uscita decido che ti parlerò qualsiasi cosa debba ...
«12»