1. Cameriere in estate 2 - La conoscenza della Sig.ra Luisa


    Data: 26/05/2022, Categorie: Prime Esperienze Autore: Carletto2021, Fonte: EroticiRacconti

    Secondo capitolo della mia prima stagione da cameriere. Siamo nel 1976 in Liguria, e sono un ragazzino piuttosto imbranato che sta scoprendo i piaceri del sesso. Sono racconti legati ad esperienze di vita vissuta e romanzati dalla mia fantasia. I luoghi ed i nomi dei protagonisti potrebbero non essere tutti corrispondenti per ovvi motivi di privacy. Capire ciò che è reale e ciò che è fantasia, lo lascio all’interpretazione del lettore.
    
    Prima di leggere questo capitolo consiglio la lettura del capitolo 1 altrimenti si fa fatica a comprenderne la trama.
    
    Arrivato in camera mia tutti gli altri già dormivano, ma io, anche se tardi, non avevo ancora sonno, troppa eccitazione ancora in circolo e troppo caldo in quella cameretta divisa in quattro, decido allora di farmi una bella doccia fredda per calmarmi. Quando esco dalle docce comuni trovo Salvo che mi aspetta:
    
    “Allora, com’è andata?” mi chiede.
    
    “Credo bene, sono riuscito a non venir subito come mi avevi raccomandato, ma poi mi ha fatto un pompino incredibile giù in spiaggia e gli ho riempito la bocca”.
    
    “Ma te la sei scopata oppure no?”.
    
    “Non ancora, ma conto di farlo domani....speriamo bene”.
    
    Gli racconto per filo e per segno come si è svolta la serata e vedo che un po’ si eccita.
    
    “Cazzo - mi dice -, una ragazza così ancora mi manca. Sapevo che le tedesche sono delle grandi troie, ma non credevo fino a questo punto. Quanto hai detto che si fermano?”.
    
    “Solo una settimana, fra quattro giorni tornano a ...
    ... casa”.
    
    “Peccato, ci avevo fatto un pensierino anch’io, anche se secondo me la più porcella è la sorella sposata. Stai in campana perché non è detto che anche lei ti voglia fare la festa e quella quando succhia, succhia anche l’anima”.
    
    Il giorno dopo sono di riposo per la prima colazione, così riesco a dormire fino a tardi.
    
    Vado a lavorare per il servizio del pranzo, ma loro sono in mezza pensione e non sono a tavola, li avrei ritrovati a cena. Lavoro tranquillo, ma il caldo dentro il ristorante è insopportabile, in quegli anni l’aria condizionata non ce l’aveva quasi nessuno e noi camerieri eravamo vestiti come dei pinguini: camicia bianca (la mia in poliestere), papillon e giacchino bianco maniche lunghe. Il caldo mi fa sudare un casino e vedere i clienti che per il pranzo possono venire in ristorante mezzi svestiti me li fa quasi odiare.
    
    La solita tardona bionda continua a puntarmi, ma dopo la serata precedente, sento d’aver acquisito una sicurezza e consapevolezza a me prima sconosciute. Guardo meglio questa signora avvolta in un semplice pareo semitrasparente, dove sotto si intravede un costume due pezzi nero, bionda, credo sui 50 anni ma portati bene, viso non bello, ma intrigante, particolare, occhi grigio-azzurri. Uno sguardo sicuro, di una abituata a comandare, che quando vuole qualcosa se lo prende e basta (sguardo da sborona); fino a ieri sera il suo sguardo mi metteva in soggezione, oggi non più. Più o meno della mia stessa altezza, snella, ma rotonda, il ...
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