1. Julie - capitolo 2


    Data: 25/05/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Julie, Fonte: EroticiRacconti

    Ancora non potevo credere a cosa stesse succedendo. Speravo che questo fosse solo un brutto sogno, che avessi preso qualche strana droga che rendeva tutto ciò dannatamente reale.
    
    Uno schiaffo sul culo mi riportò alla realtà. Ahmed, iniziò a slegarmi i nodi che mi tenevano ferme le mani dicendomi “finalmente il mio turno, la vedi quella sedia laggiù? Adesso vai a quattro zampe e appoggia quelle belle tette nella seduta e resta ferma lì a 90 fino a nuovo ordine” . Mi misi a 4 zampe, quasi contenta per poter donare un po’ di sollievo ai miei piedi, ho sempre odiato i tacchi e quella mezz’ora in piedi era già stata una tortura per me. Mi misi a fare il primo passo quando sentii tirarmi indietro dai capelli e la voce agghiacciante di Omar mi sussurrò :”cosa ti abbiamo detto? Ringrazia sempre i tuoi padroni quando ti danno ordini” e mi diede uno schiaffo sulla retta sinistra per poi spingermi a terra. Cadendo sul pavimento pensai che in quel momento insieme a me, crollava a terra la mia dignità e che presto i due l’avrebbero pestata una volta per tutte. Ripensai alle parole del capo, se facevo la brava non sarebbe stato così male, dopo un po’. Ma sentivo che era ancora presto, ovviamente, mai ero stata trattata in questo modo. Mi uscì in tono ormai sconfitto “scusatemi, vi ringrazio padroni, per i vostri preziosi insegnamenti” e riprovai a raggiungere la sedia, Omar sorrise e disse in tono gentile “brava cagnetta!”. Questa sua doppia personalità era agghiacciante. Mi misi ...
    ... sulla sedia come ordinarono, pensando a come certe donne accettassero volontariamente tutto ciò, come potessero davvero trasformarlo in un lavoro senza ricatto. 50€ a uomo per farsi possedere a oltranza e a piacimento. Mentre pensavo a queste cose Ahmed riprese le corde e mi legò le gambe e le braccia ad ogni gamba della sedia. In meno di cinque minuti mi sono ritrovata con le tette schiacciate sulla seduta, con lo schienale alla mia sinistra, le gambe aperte legate alle gambe di essa, e la testa in avanti che tenevo abbassata fissando il pavimento. Decisi di comportarmi come volevano e dissi “grazie padrone grazie” si scambiarono uno sguardo di intesa e dissero qualcosa in arabo ridendo. Omar si mise di fronte a me, si inginocchiò iniziando a masturbarsi “brava cagna vedo che inizi a diventare obbediente, mi piace la tua piccola gola stretta e come succhi, sono un uomo d’onore e per oggi mi accontento, ho promesso ad Ahmed l’onore di sverginare quel tuo piccolo culetto stretto, quindi per adesso ti offro un altro drink dato che a te piace bere, un “Omar colada” in arrivo per la piccola Julie dai capelli rossi” e si mise a ridere iniziando a schiaffeggiarmi la faccia con il cazzo. Non ci potevo credere, era anche in vena di fare battute mentre io stavo morendo dalla vergogna. Mi tirò su la testa dai capelli e iniziò a spingere il suo enorme uccello nella mia bocca, sempre più giù, abbastanza giù da sentire la mia gola e al limite per non farmi tossire e permettermi di respirare, ...
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