1. La moglie perfetta. Seconda parte


    Data: 21/05/2022, Categorie: Sesso di Gruppo Cuckold Autore: Baxi, Fonte: RaccontiMilu

    ... copiosi. «Pulisci tutto!» Lei esegue. Poi sfinita si siede sulla poltrona, io mi rimetto il cazzo dentro, e le porgo i documenti da firmare, cosa che fa, mentre mi parla con un filo di voce. «Vedo che sei sposato, ma tua moglie quanto tempo sta fra una scopata del genere e l’altra?» Io la guardo, e sorrido. «Veramente per mia moglie questo è solo un preliminare.» «Accidenti, falle i miei complimenti.» Sorrido, divertito e mostro l’auricolare. «Già fatti in questo momento di persona.» Lei mi guarda allibita. «…ma?» «Si, lei ci stava ascoltando.» Prendendo i fogli e vado verso l’uscita. «Amore torna presto.» Mi dice Cinzia, io dopo solo tre ore e mezzo sono a casa. Appena rientro mi fa spogliare. «Vieni, ho preparato il nostro angolo di paradiso.» In effetti, il bagno ha le luci soffuse, candele profumate. Ci immergiamo insieme, lei si distende con la spalla sinistra appoggiata al mio petto, mi prende il cazzo in mano e mi comincia segare lentamente, io attendo il suo racconto. «Ieri sera, verso le diciotto, sono andata a vedere quel centro commerciale nuovo, che hanno realizzato allo svincolo della tangenziale. C’era un casino di gente, per cui ho parcheggiato la macchina sopra un piccolo marciapiede, tanto sarei rimasta solo il tempo per vedere se era aperto il nuovo negozio di intimo. Mi sono distratta fra le vetrine, così sono uscita che erano le diciannove e trenta. Quando sono tornata alla macchina, mi sono resa conto, di aver chiuso l’uscita, di una grossa vettura, ...
    ... parcheggiata più in là. Il proprietario mi stava aspettando, quando mi ha visto sul primo, aveva l’aria incazzata, poi il suo viso è cambiato all’istante. Ho assunto un’aria davvero mortificata. «Mi scusi, non mi ero resa conto di averla bloccata, spero di non averle recato troppo disturbo.» «Veramente dovevo andare a cena con degli amici, ma, visto il ritardo, chiamerò.» «Mi dispiace, non so come farmi perdonare.» Lui mi guarda, ci pensa un attimo e poi mi sorride. «Veramente un modo ci sarebbe. Lei ha impegni per la serata?» Mi chiede molto seriamente. Io ci penso un momento, mi rendo conto che forse è quel famoso momento di cui parli tu. Decido in un attimo. «No, sono libera.» «Allora per che non viene a cena con me?» Lo guardo, e accetto. «Va bene, ma dovrei cambiarmi.» «Le basta un’ora?» «Certo, è sufficiente.» «Allora ci vediamo fra un’ora qui.» Sono tornata a casa, ti ho telefonato, tu mi hai detto di andare. Ho fatto una doccia veloce, mi sono messa quelle calze autoreggenti nuove, quelle con dieci centimetri di pizzo elasticizzato che stanno su da sole. Ho indossato il vestito lungo, quello di seta che mi hai regalato per il mio compleanno. Incuriosito chiedo una spiegazione. «Dici quello che sotto è gonna e sopra ha il dietro tutto scoperto e davanti quelle piccole strisce di stoffa a V che dal ventre ti arrivano dietro la nuca coprendo appena i capezzoli?» Si quello. Ho aggiunto le scarpe nere col tacco alto da dodici, la stola per coprirmi le spalle e quando mi sono ...