1. Con michela, in università.


    Data: 07/06/2018, Categorie: Etero Autore: DioBacco, Fonte: Annunci69

    Ero arrapato come non mai oggi. Da stamattina appena sveglio mi sono ritrovato con un’erezione da far male ma per il poco tempo a disposizione e la fretta di dover prendere il bus non ho potuto soddisfare le mie voglie. Ho cercato in tutti i modi di deviare la mia attenzione su qualunque altra cosa. Mi sono letto le news sul cellulare, ho ascoltato musica, ho ripassato i miei appunti, ho letto si e no tutti i cartelloni pubblicitari per strada; per un po’ ha funzionato. Almeno fino a quando sono entrato in classe. Nel mio corso di laurea siamo una ventina di studenti di cui quindici femmine. Inutile dire che appena ho visto le mie compagne tutti i miei sforzi di auto-controllo e distrazione sono stati nulli e vani. Mi siedo nelle prime file e appena inizia la lezione la mia attenzione è e deve rimanere rivolta solo alla lavagna, alla spiegazione del professore e alle note che prendo. So che appena il mio sguardo si volgerà verso una delle mie compagne mi ritornerà la voglia e non voglio cedere. Non è né il luogo né il momento per comportarsi come cane arrapato. Sono quasi giunto alla fine della lezione senza incidenti; per fortuna ho solo questo corso per oggi. Quando la lezione finisce tutti i miei compagni se ne vanno.
    
    Io rimango indietro ancora seduto continuando a scrivere. Faccio un cenno di saluto ai miei amici e dico loro di non aspettarmi. Per fortuna non si sono fermati. Finalmente sono solo e posso andare in bagno a sfogarmi. Non faccio in tempo ad alzarmi che ...
    ... mi sento chiamare. Mi giro; si tratta di Michela, una delle mie compagne. Mi chiede se posso spiegarle un passaggio della lezione che le è poco chiaro visto che siamo gli ultimi rimasti. Si è attardata a sistemare i suoi appunti per questo non è uscita con tutti gli altri. Questa non ci voleva proprio. La mia speranza di un po’ di svago personale sfuma. Non venendomi in mente alcuna motivazione per dirle di no l’accontento. Si siede al mio fianco e mentre mi spiega il passaggio che non ha capito, la osservo con la coda dell’occhio.
    
    Ha la mia età, capelli castani chiari corti, un viso dolce, da bambina quasi, due guance piene ma non paffute, due labbra sottili in un perenne sorriso, e occhi color nocciola incorniciati da occhiali grossi di montatura. Indossa un maglione verde, un camicetta bianca e dei jeans scuri. Di corporatura è grossa, almeno ottanta chili li raggiunge sicuramente, pancia e ventre gonfi, frutto di troppe abbuffate di dolci. I fianchi sono rotondi e sensuali e stranamente persino il culo, per quanto grosso sia, rimane sodo alla vista. Il seno abbondante, credo una quarta a colpo d’occhio, non ne sono sicuro visto il maglione che indossa. Non ha la bellezza di modella di intimo ma sicuramente è attraente.
    
    Riesco a staccarle gli occhi di dosso con grande sforzo mentale e a fatica le spiego il pezzo di lezione. Fisicamente mi sento allo stremo della resistenza; sento che potrei infilarle la lingua e in bocca e farmela in questo preciso istante. Ma devo ...
«123»