1. La vecchia sala giochi


    Data: 17/05/2022, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Ryan74, Fonte: EroticiRacconti

    I pomeriggi estivi io e il mio gruppo di amici li passavamo equamente distribuiti tra la solita spiaggia e le sedie del solito bar. Era il solito pomeriggio, afoso, ce ne stavamo seduti ai tavoli giocando a carte, sorseggiando thè freddo e ascoltando la musica che veniva da un vecchio juke-box. Era tutto così normale, quasi noioso ma quella noia che alla fine si tramutava in risate, ci bastava stare insieme per passare delle ore divertenti. Sento lo squillo di un sms, era Marco, uno dei miei migliori amici che al contrario di noi, giovani laureati nullafacenti, gestiva un circolo ricreativo a pochi chilometri dal bar. “Per favore vieni subito, ho un’emergenza” non finisco nemmeno di leggerlo che sono già seduto sullo scooter e parto a tutta velocità verso la sala giochi. Arrivo in pochi minuti e Marco mi stava già aspettando sulla porta “Ti chiedo scusa se ti ho disturbato ma mio zio ha avuto un incidente, lui sta bene ma i miei sono fuori città e devo andare da lui, in un giorno qualsiasi avrei chiuso il circolo ma alle 19.00 arriva una coppia da Milano che ha affittato il mio appartamento sopra la sala giochi e devo consegnarli le chiavi e spiegargli come funzionano i vari contatori, dove posteggiare l’auto, per favore, puoi rimanere tu, ti pago una giornata di lavoro, per favore!” Rido alla battuta che mi avrebbe pagato, gli rispondo che non c’è alcun problema e che rimango io al circolo. Marco mi abbraccia e scappa via in moto. Sono le 15.00, entro nella vecchia sala ...
    ... giochi, un grande salone con i videogiochi tutti allineati al muro, una tv posizionata in alto, sopra i videogames e qualche tavolo di plastica con le sedie dove, soprattutto in inverno, ci stavano a giocare a carte tante persone. A parte due ragazzi ai videogames era deserto. Nell’ufficio, c’è un vecchio frigo congelatore, vado a prendere una bibita e mi metto seduto. Poco dopo mi chiama Erika (parlo di lei anche nel racconto “Il padre di Clara”) e mi chiede dove sia, gli amici al bar gli hanno detto che sono sparito senza dire nulla e non ero ancora tornato, gli spiego l’accaduto e decide di raggiungermi anche perché la giornata non era delle migliori, il cielo era nuvoloso e il mare molto mosso. Qualche minuto dopo sento il rumore dello scooter di Erika imboccare la strada del circolo, in pratica un silenzioso vicolo cieco che terminava proprio con lo stabile della sala giochi. Eccola qui in tutto il suo solito sorriso. “Gradirei un thè freddo al tavolo” e scoppia a ridere “Dai vammi a prendere qualcosa di freddo da bere che si crepa oggi, un caldo insopportabile, certo qui si sta freschi con il climatizzatore”. Porto il thè a Erika e gli racconto nei dettagli perché devo rimanere lì fino a sera. Erika “Poco male, abbiamo da bere, un climatizzatore acceso, le sigarette e le carte, dai ti distruggo a scala 40”. E così fu davvero, anche il pezzo del distruggermi, in pratica Erika vinceva sempre. Ma dopo un’ora ci eravamo stufati e siamo andati a provare qualche videogames, con ...
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