1. Riecheggi che rispuntano


    Data: 13/05/2022, Categorie: Erotici Racconti Racconti Erotici, Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... mutismo concorreva ad accrescere elevando maggiormente l’eccitabilità e il fermento. Entrati dentro la stanza io non le palesai nulla, intanto che la soppesavo mentre si denudava rimanendo unicamente con le mutandine indosso, lì in quel frangente la bendai conducendola verso il varco dell’entrata. Attaccati alla parete c’erano gli abituali attaccapanni fissati con dei tasselli sospesi a muro, per me praticamente pregevoli e adeguati supporti per poter annodare una persona con le braccia verso l’alto. Compii lestamente quell’atto senz’ulteriori tentennamenti. La sua faccia segnalava additando un’eccitazione elevata, con un’insolita frenesia mescolata al timore e alla preoccupazione. D’altronde, Caterina non aveva giammai affrontato né trattato nulla del genere, dal momento che era sia curiosa quanto incerta di quello che poteva succederle.
    
    La mia bocca s’accostò sopra le sue tette e addosso a quei formosi capezzoli. Un bacio amabile e gentile, seguito da un famelico addentare, tallonata da un’accennata compressione, per percepirne in ultimo le sue intime e fervide reazioni. Una smorfia comparve d’improvviso sulla sua incuriosita e stuzzicata faccia, poiché ripresi le sue tette fra le mani, stringendole con lussuria, esaminando nel contempo il suo inguine camuffato dalle sue ombreggiate mutandine.Da quel poco che potevo intravedere e intuire, là di sotto, aveva indubbiamente una fitta e compatta boscaglia, segno tangibile di quel tessuto rigonfio e adombrato. Io veneravo ...
    ... per mia inclinazione e indole personale le femmine con la fica pelosa, erano state sempre il mio chiodo fisso, anche se lei era innegabilmente e logicamente per sua natura impreparata e alle prime armi.Iniziai sennonché a tastarle la fica esplorando quel foltissimo e spesso nerissimo boschetto, mentre notavo la sua espressione di beatitudine forse cagionata dal mio tocco o probabilmente per il lieve solletico che le procuravo.
    
    Subito dopo mi riaccostai a Caterina, facendole percepire la mia focosa presenza temporeggiando sul collo e indugiando sulle spalle. Le distanziai le cosce, perché al presente era in una posizione totalmente indifesa e attaccabile di fronte a me, con le mani legate sopra la testa, con le gambe spalancate e la fica libidinosamente esposta. Successivamente mi ricongiunsi a lei, e nel compierlo constatai che la sua fenditura iniziava a dischiudersi. Le mie dita defluivano sul suo addome con delle movenze indolenti, ogni volta discendendo sempre più in basso, fino a raggiungere quel celato interruttore del piacere. In quella circostanza la vidi spostarsi leggermente di lato, come a non voler essere violata. Pacatamente intavolai a introdurle un dito dentro, eppure non fui in grado di compierlo per più d’un istante. Caterina era straordinariamente illibata e pura, eccezionalmente incorrotta e intatta, era una ragazza ancora vergine nonostante la sua età, avendo compiuto da poco trent’anni. In quel preciso istante, per quanta speranza, stima e credito lei ...