1. 021 psicoterapia del cazzo


    Data: 13/05/2022, Categorie: Gay / Bisex Autore: CUMCONTROL, Fonte: Annunci69

    ... in attesa che io li deliziassi con altrettanto bocchino.
    
    La dottoressa aveva spento da un pezzo la sua sigaretta. Non disse nulla. Si alzò dalla sua sedia, compì un breve giro attorno alla scrivania e si accostò al davanzale, alzando una gamba che pose a mo’ di gangster sul ripiano. Guardava fuori e massaggiava con il palmo della mano il dorso della sua coscia. Vada avanti..
    
    - E niente dottorè, sto furgone correva, ma correva… che io come dire, fotteva ‘na sega dove fossimo diretti. Cogli l’attimo come si dice no? Mi ricordo che alzarono a palla il volume dell’autoradio e di tanto in tanto mi stappavano da quella minchia per irrorarmi le fauci di vodka che io presto non capii più una mazza. Anzi mi infilai, piegato come stavo, mi infilai una manina tra le mutandine e mentre poppavo mi sditalinavo, e loro ridevano dottorè.. Uhhhh come se la ridevano, e urlavano, e secondo me qualcuno menò pure uno scorreggione perché ridevano proprio tanto, ma io non capivo un cazzo perché stavo già ambriaca diciamo così, a sucare.
    
    - D’un tratto aveva dimenticato l’amore perduto? Non è credibile signor CUM
    
    - Makkeminchia me ne fotteva a me, dottorè. Magari dopo ecco, dopo ci avrei pensato, ma fin che stavo a far bocchino al tipo, ma manco per il cazzo dottorè, ma manco per il cazzo.
    
    - Continui.
    
    - Beh poi insomma tutto si è messo a sbandare. L’autista secondo me era il più fatto di tutti perché correva, santo cielo benedetto se correva. Al chè ho alzato la testolina e ho ...
    ... guardato fuori. Mi si scuoteva la capoccia e allora ho visto che noi stavamo andando a palla su un immenso ghiaione, proprio dottorè, che le posso dire, il letto di un fiume? Si, il letto di un fiume che scorreva più in là.
    
    - Quel fiume di cui mi ha parlato che le torna in sogno?
    
    - Si, la Drava.
    
    - Quel fiume ha un contenuto simbolico nella sua mente, lo sa?
    
    - No dottorè, che vuol dire?
    
    - La Drava è il confine tra due mondi. Quello dell’est (Slovenia) e quello del profondo est (Ungheria). Quel profondo est che per lei fu rivelazione di vita più tardi.. Lei non è stato più lo stesso dopo aver attraversato le acque della Drava ed entrato in Ungheria..
    
    - Ora che ci penso si, credo ci sia un nesso logico, ecco perché ancora oggi sogno quel fiume.
    
    - Ma c’è dell’altro.
    
    - Ossia?
    
    - Il fiume, per altro ricorrente nelle sue narrazioni se ci fa caso, è metafora di mutevolezza. Se facciamo esclusione della sua prima esperienza sessuale, cioè l’incesto con suo padre, avvenuto sul panfilo di famiglia in mare aperto, simbolo di mistero e di vita, il fiume ricorre invece in quasi tutte le sue più importanti “storie d’amore” avvenute in seguito.
    
    - Dottorè io mi bagno a sentirla. Continui la prego.
    
    - Il fiume attiene alla corrente, al fluire, alla mutevolezza. Ma il fiume scava il suo percorso in ragione degli ostacoli che incontra, e dove va?
    
    - Bo? Affanculo dottorè?
    
    - Va lontano CUM. Il fiume cerca il mare.
    
    - Ah cerca il mistero, la vita.
    
    - No. Tende a ...
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