1. Senza reggiseno


    Data: 08/05/2022, Categorie: Voyeur Autore: Yuko, Fonte: EroticiRacconti

    ... un'attenta analisi non sfugge anche un submovimento all'interno, in controbalzo, che fa sì che in realtà il ritmo sia a quattro tempi.
    
    È il segnale, scolpito nella corteccia encefalica del Homo cacciatoris che riconosce la preda, in fase ovulatoria, nel suo periodo di massima fecondità e pertanto pronta per l'inseminazione.
    
    Tutto ciò lampeggia nella mente del guidatore in un lucido pensiero fulmineo.
    
    Quella giapponese è senza reggiseno, non ci sono cazzi.
    
    Una conclusione lapidaria che dà immediato avvio ad una catena di eventi strettamente consequenziali.
    
    La mano, istintivamente, dalla leva del cambio si sposta ad un'altra leva che per durezza ed estensione si impone su ogni altro oggetto contundente, le dita già ne lisciano il lucido pomello viola, sebbene celato da impietosi indumenti, e lo sguardo ricerca conferme nella minuziosa ispezione di quel seno provocante e perentoriamente sballozzolante.
    
    La maglietta è così sottile e aderente che si distingue senza alcun ombra di dubbio il rilievo delle areole, grandi e generose.
    
    Tonde e morbide sostengono i capezzoli e ne fanno da trionfante corteo.
    
    Una terza, sì deve essere sicuramente una terza.
    
    E il seno se ne sta lì, incurante della gravità, imponendosi all'attenzione.
    
    Belle mammelle leggermente allungate a pera, e quei capezzoli torniti per sminuzzare il controllo della ragione e scatenare tempeste di androgeni.
    
    La donna avanza, troppo rapida, ...
    ... maledizione, troppo veloce.
    
    E il seno ballotta con quel guizzo finale, irresistibile; quel movimento che reclama in maniera esplosiva una palpata. Strappare coi denti quella maglietta ed affondare la faccia tra quei seni sodi, nutrirsi dei capezzoli, come more e lamponi maturi, perdendo la coscienza nella soffice consistenza, come Bacco tra acini di uva matura e zuccherina...
    
    SBAMMMM!!!!!
    
    L'autovettura si arresta nel portabagagli dell'automezzo che la precede.
    
    Neanche il tempo di un rimpianto, neanche quello di un'imprecazione per la suggestione che sfuma come un sogno appena si aprono gli occhi, o una considerazione per il tamponamento indifendibile che....
    
    CRAAACK!!!
    
    Un'altra vettura si incarta nel posteriore del nostro esegeta, denotando che probabilmente non era l'unico, in quel momento, a deliziarsi e a ragionar di tette.
    
    PEEEEMM!!!
    
    Altra auto.
    
    Ormai è tamponamento a catena e corso Buenos Aires alle 10 di mattina è già un'arteria congesta nel centro di Milano.
    
    “È fatto d'obbligo alle gentili signore di vestire adeguata biancheria intima quando esse decidessero di percorrere le vie trafficate....” la laconica nota che, per fortuna non sarà mai firmata, sulla scrivania dell'assessore addetto ai problemi di viabilità cittadina.
    
    Yuko si gira appena verso le lamiere finemente accartocciate, come i ghirigori in ferro battuto di un cancello tardo settecentesco.
    
    Ha fretta e velocizza il passo in una corsa leggera. 
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