1. Mia cugina Cristina un clistere in ospedale


    Data: 18/04/2022, Categorie: Lesbo Autore: Clisterium, Fonte: EroticiRacconti

    Cristina, come le altre donne della casa, sono sempre state curate per un'influenza semplice, dolori mestruali o una costipazione testarda tramite una buona dose di clisteri.
    
    Mamma, infermiera di campagna, era la chef dei clisteri in casa.
    
    Una volta è successo a mia cugina Cristina di soffrire di una tonsillite acuta e di essere ricoverata in ospedale per una settimana. Fuori casa e non abituata alle toilette in comune ha subito sofferto di una costipazione tenace. Mi raccontò quello che le successe…
    
    Una sera arrivò una nuova infermiera notturna alla quale osò confessare il suo imbarazzo.
    
    Lei le ha chiesto: - vuoi che ti dia un clistere? -
    
    Facendo finta di essere un po’ perplessa ha risposto – Non mi farà molto male? ..-
    
    - Certamente che fa un po’ di male ma è sopportabile e soprattutto molto efficace. Ti libererà immediatamente.
    
    A queste parole, Cristina, accettò con atteso piacere. L’infermiera tornò rapidamente, appese il cilindro di metallo a un palo usato per le perfusioni e, attraverso la sua trasparenza, Cristina vide che era pieno dei suoi circa due litri di un liquido biancastro e sicuramente caldo, dai fumi che venivano rilasciati. Una cannula, ben montata su un rubinetto, all'estremità di un lungo tubo di gomma rossa aveva le dimensioni di un dito grosso, una lunghezza di circa venti centimetri e presentava alla fine una testata perforata con un foro alla base .
    
    La sua attesa piacevole si era trasformata in emozione vibrante.
    
    L’infermiera ...
    ... le ha ordinato di girarsi e poi le ha sollevato lei stessa la camicia da notte. Ora le sue natiche appartenevano a lei, il sacrificio era imminente.
    
    Piegando la testa e socchiudendo gli occhi, la vide srotolare il lungo tubo di gomma, prendere il rubinetto e la cannula nella mano destra e avvicinarsi pericolosamente al suo povero sedere consegnato impotente e tremante all'inevitabile calvario. Poi sentii la sua potente mano sinistra appoggiata su di lei e le sue dita allargarono vigorosamente la linea delle sue natiche. E’ rimasta senza fiato. Eppure si è abbandonata al suo destino e ha deciso di chiudere gli occhi per aspettare il clistere.
    
    La penetrazione è stata laboriosa perché ha istintivamente stretto i glutei dal primo contatto della cannula con il suo ano decisamente riluttante a qualsiasi penetrazione. Ma la professionalità dell'infermiera ha avuto la meglio sulla sua opposizione. Sentii dolorosamente la testa della cannula entrare in lei. Ha provato a spingere fuori la cannula ma prima che se ne potesse accorgere l’infermiera ha inviato il liquido come una intromissione sodomizzante.
    
    Ha sentito questo liquido caldo schizzare, diffondersi e cercare di farsi strada nelle sue viscere gonfie di quasi una settimana di ritenzione.
    
    Soffriva già, ma provare la sensazione che stava aspettando da giorni le ha fatto trovare piacevole i crampi e le coliche che annunciavano il pervadere delle acque. Sentiva che dava movimenti rotatori, avanti e indietro alla cannula ...
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