1. La terrazza


    Data: 20/02/2022, Categorie: Feticismo Autore: TripleH, Fonte: EroticiRacconti

    Era ormai prassi abituale che nelle giornate di sole Michela approfitasse della mia terrazza per venire ad abbronzarsi. Inizialmente saliva quando non ero a casa, con la scusa di controllare e/o bagnare le piante, ma poi col tempo, abitando al piano di sotto, divenne una frequentatrice abituale. Quel pomeriggio rincasai prima del solito per finire alcune attività a pc: lei era fuori sulla sdraio a prendere il sole. Il solito bikini nero ... con un sorriso mi disse stare fuori a lavorare in terrazza e così feci. Lei stava lì sdraiata con gli occhi chiusi, bella come sempre, e dal tavolo potevo osservarla molto bene. Le unghie delle mai e dei piedi smaltate di rosso, un bel taglio di capelli a caschetto, un leggero trucco in viso. Per terra di fianco alla sdraio le sue solite zeppe di sughero non molto sexy, ma alte almeno 12 o 14 cm. Su di una delle sedie uno dei suoi vestitini estivi: in questa occasione era un vestitino nero con dei fiori rossi ... me la immaginai col vestitino e le zeppe indossate, lo smalto rosso che si abbinava ai fiori ... ecc. Ricevetti una telefonata e notai che nonostante gli squilli e la mia voce Michela non apriva gli occhi; si era addormentata. Non so cosa mi passò per la mente, ma mi alzai e le scattai alcune foto, poi mi avvicinai e le feci altre foto ... più da vicino ... alle gambe, poi hai piedi ... sempre più vicino ... alle dita dei piedi ... così belle e curate e con quell'alluce sexy che sparava un pò verso l'alto. Lei, all'improvviso: ...
    ... che cazzo fai ? Fammi vedere il cellulare ! Io tutto rosso le chiesi scusa più volte. Era arrabiatissima: guardò il cellulare ... in pochi minuti le avevo fatto una trentina di foto. Lei le eliminò una per una e con fare sempre più incazzato mi disse: tutti uguali voi uomini! Maiali, guardoni e bugiardi. Ero preso malissimo ... continuavo a scusarmi. Lei si rivestì in fretta e furia e se ne andò. Che pirla ... come avevo potuto fare una simile scorrettezza a Michela. Le mandai alcuni Whatsapp in cui mi scusavo e le descrivevo che non sapevo il perchè avessi fatto questa cosa, ma lei non rispondeva. Dopo cena, l'adrenalina era scesa, mi suonarono alla porta; era lei. Apro e la vedo bella come non mai, truccata, con un abitino tubino bianco ed un paio di tacchi bianchi altissimi. Ho un groppo in gola... Michela, scusami ancora. Lei mi chiede di entrare e va a sedersi sul divano. Mamma mia quanto è sexy, così seduta le gambe sono bellissime. Mi siedo imbarazzato di fianco a lei e sto in silenzio. Michela mi guarda e mi dice: scusami per prima ho avuto una reazione sbagliata ... dovrei solo essere contenta di ciò che è successo. Se mi hai fatto quelle foto probabilmente c'è un motivo ed io non ti ho dato il modo di spiegarti. Sono sicura che non avevi cattive intenzioni, però avrei preferito che mi avvisassi o che mi chiedessi il permesso anche se capisco che per uomo possa essere imbarazzante dire cose tipo: posso farti delle foto ai piedi che mi piacciono tanto? Io sempre più ...
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