1. Il cazzo piccolo 2


    Data: 10/02/2022, Categorie: Tradimenti Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    Paolo avvertì che qualcosa in me non girava dal verso giusto; ma tacque e fu sereno come sempre; io decisi di diventare all’improvviso tenera ed affettuosa, senza riflettere che un cambio repentino era indice di colpa sicura; riuscii però a superare le sue riserve e, a letto, arrivò perfino a scoparmi in figa; ottusamente, finsi un orgasmo che non provavo, anche se ero convinta di non poterlo ingannare; mi toccò il culo ed ebbi la certezza che, se non sapeva, aveva capito.
    
    Furono giorni di terrore continuo; non sapevo se avevo ammazzato quell’uomo, se avesse fatto qualche denuncia; mi muovevo in preda al panico e cercavo dentro di me un percorso per uscire dal cul se sac in cui mi ero andata a cacciare; ma l’unico a cui avrei potuto rivolgermi, Paolo, mi avrebbe per lo meno cacciato in mezzo alla strada, se non fosse arrivato, lui sì, ad ammazzarmi per come mi ero comportata con lui.
    
    Fui fortunata perché, in uno dei soliti giri per negozi, incrociai lo sconosciuto con un turbante a fasciare la testa; non mi riconobbe, anzi mi lanciò occhiate di apprezzamento; passai via altera, una volta tanto; la sorpresa arrivò a fine ciclo, quando quello nuovo non comparve; dopo solo un paio di giorni di ritardo, mi fiondai in farmacia e comprai un test di gravidanza da fare in casa; la mattina seguente, quando Paolo fu uscito, mi precipitai in bagno e lo feci; come temevo, risultò positivo.
    
    Disperata, buttai nella spazzatura la scatola intera, mi presi la testa fra le mani e ...
    ... piansi tutte le mie lacrime; sola, senza un lavoro, incinta di uno sconosciuto, vedevo un cielo in tempesta così nero che uno scarafaggio l’avrebbe invidiato; non avevo nessuna possibilità di rivolgermi a nessuno; improvvisamente, persi qualunque capacità di parlare, di pensare, di spiegare; quando Paolo tornò a casa e mi vide affranta sulla sedia, non disse verbo.
    
    Andò alla pattumiera, recuperò la scatola del test coi risultati, telefonò a qualcuno e l’invitò a venire immediatamente; andò nella camera, aprì un armadio, tornò in cucina e sbatté sul tavolo la mia preziosa borsetta accanto al test di gravidanza positivo; bussarono alla porta, andò ad aprire e fece entrare Corinna, la sua segretaria; lo guardai per chiedere cosa significasse.
    
    “Amore, la troia ora se ne va; da questo momento possiamo stare insieme alla luce del sole.”
    
    Non trovavo la forza di fare niente; riuscii a balbettare.
    
    “Puoi ancora telefonare a quella tua amica … ?”
    
    Fece un numero.
    
    “Ciao Dora, sai Lea … sì, quella che conosci come mia compagna … No, non più; è troia dentro, ha bisogno di lavorare e sei l’unica che può trovarle occupazione … Senti ha un bastardo nel ventre che ha avuto in regalo da chissà quale dei suoi amanti … No, è così imbecille che neppure saprebbe rivolgersi al consultorio. Te ne puoi occupare tu, per favore? … Se la mandi a prendere mi sta benissimo. Ciao. Grazie. Ci vedremo presto, spero.”
    
    Finalmente ritrovai la facoltà della parola.
    
    “Scusa, Paolo; niente da ...
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