1. Ammasso di meraviglie


    Data: 29/05/2018, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... storico, erano le quattro di notte e in giro non c’era nessuno, speditamente l’appoggiai sul cofano della prima auto che trovai, le spalancai le cosce, m’inginocchiai e assaggiai il suo delizioso intimo succo. Lei mi brandì la testa spingendola sulla sua pelosissima e odorosa fica, la sua fragranza era deliziosa e succulenta, la sua fica era alquanto aromatizzata, in quel frangente intervallai lunghe leccate a delle assolute penetrazioni della lingua, la sentivo gemere sempre di più.
    
    In quella circostanza mi sollevai, non feci in tempo ad aprire i pantaloni, che il mio cazzo era già dentro di lei. La sua stupenda fica risucchiò voracemente tutto il mio cazzo, Irene strinse forte le gambe intorno alla mia vita iniziando a dimenarsi sempre più forte. Sembrava per davvero un’indemoniata, perché ci scopammo a vicenda, non facemmo l’amore, perché d’altronde erano quasi quattro anni che ci punzecchiavamo canzonandoci simultaneamente.
    
    Io coglievo l’effetto torrido della sua magnifica e villosa fica, che avvolgeva costantemente il mio cazzo divenuto più compatto e rigonfio di piacere. ...
    ... Raggiungemmo speditamente l’orgasmo nello stesso momento, perché fu un’immensa caterva di fluidi, una canicolare fiumana abbondante di secrezioni, il mio sperma s’unì amalgamandosi con il suo esagerato e incontrollato orgasmo in una fusione indescrivibile e inenarrabile. Rimanemmo a lungo uno dentro l’altro, distesi su quel cofano ormai ammaccato di quell’autovettura, che da silente testimone indisturbata e introversa ci fece per l’occasione da alcova per placare e per rabbonire i nostri dissoluti, famelici e viziosi sensi.
    
    Ci svegliammo solamente nell’udire il pigolio d’una civetta, che dall’alto d’un palazzo ci scrutava e che fu, forse, l’atipica e inconsueta notturna spettatrice di quella notte di lasciva e di peccaminosa passione, perché infatti, quella volta fu l’ultima volta che vidi e che tastai il corpo di Irene.
    
    Davvero un gran peccato mi ripetevo all’epoca, oggigiorno quando ancora pondero a fondo sulla vicenda m’interrogo analizzando l’avventura, ma che razionalmente e plausibilmente &egrave stato meglio che andasse così. Chi può dirlo con esattezza?
    
    {Idraulico anno 1999} 
«12»