Architettare - Racconti Erotici

Architettare

... lascia fare. Non è andata a prendere un cazzo, ma lo vuole subito.

Si sporge dalla finestra offrendo il culo all'uomo che le solleva la gonna e si diletta nell'ottava meraviglia. Un paio di mutandine brasiliane rosa mostrano le sue natiche degne di mettersi in mostra e che quest'uomo non ha mai avuto il piacere di guardare, ma che ora ha a sua disposizione. Le abbassa completamente e fa scivolare la sua grande mano tra le sue gambe fino a raggiungere una fica completamente bagnata, nella quale entra un dito come se fosse un cazzo. Isabella geme di piacere con le incursioni dell'arto, mentre i suoi flussi vaginali scivolano lungo le sue gambe. Il suo dito schizza nella sua fica gocciolante, penetrandola ancora e ancora con clamorosa ruvidità.

"Vuoi sentire un vero cazzo, prezioso, o stiamo cercando tuo marito?"

Isabella non risponde, ma sa cosa vuole. Non ama suo marito, lo ama e vuole che lui la scopi.

"Dimmi Tesoro! Cosa vuoi che faccia?"

"Mettilo dentro di me!" Lo implora avidamente.

"Non hai più fretta? Adesso vuoi che ti scopi? Fanculo! Sei eccitante!" Dice, esprimendo i suoi pensieri. Quindi si sbottona i pantaloni ed estrae un membro completamente eretto e lo inserisce nella corsa delle natiche in modo che lo senta scivolare.

"Dai, chiedimi di fotterti!"

"Fallo ora!" Lo implora mentre si contorna il culo alla ricerca del suo cazzo.

"Puttana arrapata! Appena ti ho visto, sapevo che saresti stata mia. Lo sapevo."

Isabella contempla, ...

... appoggiata al davanzale del ventesimo piano, il paesaggio, e anche gli uomini che lavorano, poi nota come un grosso cazzo si fa strada nella sua cavità, aprendolo in un canale, e getta indietro la testa come segno di piacere ricevere. L'uomo la afferra per i capelli, allungandole la testa e comincia a sferzare con movimenti energici e violenti del suo bacino, mentre lui la scopa, e geme a tempo ad ogni colpo che l'uomo delle caverne le dà.

Il caposquadra sbava mentre guarda il suo cazzo affondare ancora e ancora in quella fica che è caduta dal cielo. Isabella si contorna i fianchi desiderando sentire il passo che le entra dentro. Le mani sudate scivolano lungo le sue natiche senza smettere di aggrapparsi a loro ad ogni spinta e Isabella percepisce un orgasmo che inizia ad apparire nel suo sesso, e in pochi secondi avvolge tutto il suo essere, esalando un urlo di estasi dopo tanto digiuno. Tuttavia, l'uomo non le permette di riprendersi dall'orgasmo. Le solleva una gamba ed entra di nuovo in lei, appoggiandola rudemente contro il muro, strappandole un gemito con quella prima, energica spinta. Poi le solleva l'altra gamba e tiene Isabella in piedi, appoggiandola contro il muro. Le sue mani tengono e sollevano il suo culo, mentre lei accoglie le gambe dietro la sua vita. Il caposquadra la solleva con le sue braccia sudate e, quando scende, lei sente come il suo cazzo penetra dentro di lei e poi esce di nuovo con quei movimenti violenti e ripetuti applicati da quell'uomo che sembra ...