1. Ti vuoi sedere?


    Data: 28/05/2018, Categorie: Masturbazione Autore: Insospettabile, Fonte: EroticiRacconti

    Nina era appena scesa dal pullman, contenta ma con l’amaro in bocca. L’appuntamento con il tipo con cui stava iniziando a frequentarsi era andato bene, tanto che avrebbe voluto spingersi più in là e togliersi qualche prurito a lungo sopportato. Gli eventi però gli avevano remato contro, cosa anche piuttosto facile se il tipo in questione non eccelle in audacia e lei è troppo orgogliosa per invertire i ruoli, per cui ora affrontava le stradine che la separavano da casa un po’ imbronciata.
    
    I suoi tacchi bianchi risuonavano sull’asfalto, rendendo ancora più opprimente il silenzio di quel paese addormentato dalla vicinanza della città. Un luogo e una situazione poco adatti per una ragazza con qualche fremito e poca voglia di tornare a casa subito, per cui rallentò il passo e si guardò attorno con aria leggermente distratta. Quando però la noia raggiunse alti livelli, ecco che scorge un suo amico in carrozzina elettronica.
    
    Si trovava nel giardino della sua villetta, in compagnia di sua madre e una signora più anziana, una situazione decisamente più noiosa della sua. Così, visto che passare di lì era un passaggio obbligato, scelse di fermarsi a salutarlo. Un’occasione che il ragazzo colse al volo prima di inciampare nella brevità dei suoi discorsi, i quali fecero intuire a Nina che quel giorno era meglio se le prendeva lei le decisioni. Quindi lo invitò a fare due passi e dopo una breve indecisione di lui, determinata probabilmente da un certo imbarazzo, furono entrambi ...
    ... per strada.
    
    Il passo della sedia era lento, troppo per i suoi standard, ma in fondo non aveva altro modo per ammirarla. Lei infatti aveva sempre l’accortezza di incontrarlo in abiti normali, perché era evidente che lui di pruriti regressi ne aveva molti di più. Un’idea piuttosto saggia, a giudicare da come osservava i suoi fianchi, evidenziati dal tacco e un vestitino bianco con delle fantasie a fiore.
    
    Nina infatti si sentiva quasi toccata da quello sguardo indagatore, un’qualcosa che da una parte gli diede fastidio ma dall’altra riaccese i suoi fremiti. Così, cercò di distrarre entrambi con argomenti di vario genere, ma lui non ne voleva sapere proprio.
    
    «Sei stanca? Ti vuoi sedere?» le chiese quando furono in prossimità di un parco, gentile ma con un secondo fine. Voleva che si sedesse per guardarle meglio le gambe, aiutato poi dal vestito che in quella posizione sarebbe stato più corto. Per cui lei, altrettanto gentilmente, disse di poter proseguire e continuò a parlare d’altro.
    
    Tuttavia, mentre passeggiavano lungo il perimetro del parco, la domanda precedente venne riproposta altre due volte e lei si intenerì. “Deve sentirsi molto solo” pensò e un pò di stanchezza nelle gambe apparve, ma poi fu presa da un altro pensiero. Se lui non poteva muovere le mani, dargli quella visione poteva fargli ancora più male, forse più di quanto si rendesse conto lui stesso.
    
    Quei pensieri però, insieme alla sua curiosità, riaccesero uno spiraglio di eccitazione e decise di ...
«123»