1. La finta ingenua


    Data: 28/01/2022, Categorie: Erotici Racconti Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Etero Tradimenti Autore: VVV, Fonte: RaccontiMilu

    ... fottuto.
    
    Posò i cd sulla mensola, mi guardò ancora intensamente. Abbassò lo sguardo sul cazzo. Si accorse di quello che stava succedendo tra le mie gambe.
    
    -Io ti parlo di musica e tu reagisci come un porco schifoso. Non ti facevo così pervertito.
    
    Sì, ero fottuto.
    
    Mi lasciò in sala, indeciso se correrle dietro per scusarmi e provare a mettere una toppa a quell’episodio, oppure se fingere noncuranza, farla sbollire, e poi ricucire. O dimenticare. Non sapevo cosa fare.
    
    Tornò dopo qualche minuto, e senza rivolgermi la parola mise su della musica.
    
    -Questa andrà bene, se aspetto te…
    
    Decisi di alzare la posta in gioco, forse non era del tutto ingenua.
    
    -Hai fatto quello che ti ho chiesto?
    
    Non rispose. Mi guardò. Si volse ancora verso il muro e si alzò il vestito, questa volta lentamente. Il suo culo era nudo, ed era uno spettacolo.
    
    -Volevi questo? Volevi farmi fare questo?
    
    Ero stupito, ma non potevo esitare. Bruciavo di voglia.
    
    -Brava, resta così.
    
    Si girò a guardarmi, come in attesa di nuove disposizioni.
    
    -Ora mettiti giù, in ginocchio.
    
    Lo fece. Le sue ginocchia affondavano nel tappeto. E anche le dita dei piedi. Sembava una bestia in attesa di essere montata. Era proprio quello che avrei voluto fare.
    
    -Tira fuori le tette.
    
    Tirò fuori le sue mammelle piene.
    
    -Leccati le dita e ...
    ... toccati i capezzoli.
    
    Inarcò ancora il culo per cambiare posizione, e fece quello che le avevo ordinato.
    
    -Ora con una mano toccati la figa.
    
    Fece anche quello. Si sentiva il rumore del suo fiato che aumentava.
    
    -Va bene così, sto andando bene, sono brava?
    
    -Sei brava, sei brava. Non smettere che ora ci penso io a te.
    
    -Cosa mi fai?
    
    -Una bastarda come te ha bisogno di essere montata come si deve. Dovrò anche incularti.
    
    -No, quello no, ti prego.
    
    -Tu non decidi nulla. Stai giù. Continua a toccarti che ora ti do il cazzo.
    
    Si girò mentre mi sfilavo i boxer, il cazzo era duro e lungo e con le vene che pulsavano.
    
    Quella puttanella mi aveva indiavolato, avevo voglia di farle di tutto.
    
    -Non farmi male.
    
    Le dissi di non fiatare, mentre mi posizionai alle sua spalle. Le presi le tette tra le mani. Erano pesanti, gonfie. Il cazzo sfiorò la sua figa bagnata e calda. Trovò da solo la strada e la penetrai una prima volta.
    
    -Oh dio, oh cazzo.
    
    Mi muovevo lento, mi gustavo quella carne giovane e vogliosa.
    
    -Così mi fai godere porco, così godo oddio godo.
    
    -Vieni puttana mia, vieni.
    
    La presi per i capelli e le scaricai anche io molta sborra dentro, senza chiedere, senza domandare permesso. Lei si fece fare quello che volevo. Avevamo ancora tutta la mattina per affondare nel tappeto le nostre voglie proibite. 
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