1. The gift: Episodio 2 Shemà


    Data: 19/01/2022, Categorie: Sentimentali Autore: PabloN, Fonte: EroticiRacconti

    THE GIFT: Episodio 2 Shemá
    
    Fermo la macchina davanti il cancello, un vecchio arnese in ferro battuto di foggia decisamente antiquata ormai preda della ruggine e del tempo.
    
    Chiara scende e prende ad armeggiare con la borsa, in cerca delle chiavi. Le borse delle donne! Pozzi senza fondo, ricolme di ogni mistero, oggetti di cui noi uomini stentiamo a comprendere la reale funzione.
    
    Dopo un paio di minuti le solleva, trionfante
    
    “Lo dicevo che erano qui!”
    
    Sì certo, hai avuto fortuna, ammettilo.
    
    Ora si tratta di capire quale sia quella giusta, e in mezzo a decine di chiavi ormai inutili ma mai rimosse l’impresa appare tutt’altro che facile.
    
    “Cerca quella con stampato il marchio e un giglio stilizzato, se ben ricordo è piuttosto grossa e rovinata” le dico sporgendomi verso il finestrino del passeggero.
    
    “ Mi prendi per il culo? Vuoi dire che ricordi la chiave del cancello dopo cinque anni che non vieni più qui?”
    
    Quattro anni, 10 mesi e…6 giorni, senza tenere conto degli anni bisestili, Chiara.
    
    “Che ci vuoi fare, ho una buona memoria fotografica. Tu prova.”
    
    Trova la chiave che le ho indicato, entra benissimo nella toppa. Con un po’ di sforzo dovuto alla ruggine riesce a girarla e aprire.
    
    Il pesante cancello cigola con un suono sinistro, quasi fosse la porta per l’inferno, e in un certo senso lo è.
    
    “Cazzo Beppe, tu mi spaventi!” dice ridendo.
    
    Risale e finalmente entriamo, imbocchiamo il vialetto di ghiaia ormai invaso di erbacce che conduce alla ...
    ... villetta. Eccola…luogo da cui ebbe inizio ogni gioia e ogni dolore.
    
    Mi fermo davanti all’autorimessa e spengo il motore. Il cuore batte forte, sono nervoso, ma faccio di tutto per apparire tranquillo.
    
    Scendo e….sono ancora lì! Le due poltroncine di vimini e il tavolino in pietra di vulcano, gambe di ferro tornito, che popolano i miei ricordi.
    
    Li, poco sotto la scalinata di quattro gradini che conduce alla porta di ingresso. Li a ricordarmi ogni cosa, parola e sentimento. Mi guardano, lo so, sornioni e beffardi.
    
    “Sei tornato allora! Come vedi noi non ci siamo mossi, noi. Sei tu, povero fesso, che sei dovuto scappare..” Posso quasi udire le loro parole di scherno.
    
    “Allora, che dici entriamo?”
    
    “Eh? Ah sì certo, entriamo”
    
    Gli lancio uno sguardo torvo mentre salgo la breve scalinata.
    
    “Bene, ora devo solo trovare la chiave giusta”
    
    “Posso?”
    
    “Cos’è, ora ricordi pure quella?”
    
    Sorrido
    
    “Facciamo così, se sbaglio pago io questa sera il ristorante. Se però ci azzecco, mia cara, tocca a te pagare pegno”
    
    “Affare fatto!”
    
    Prendo il mazzo di chiavi, le scorro fino a che trovo quella che cerco.
    
    Sicuro la spingo nella toppa e…voilà! Anche per questa sera la cena è assicurata e pure gratuita.
    
    “Decisamente mi fai paura!”
    
    Ridiamo, spingo la porta e faccio entrare Chiara. La seguo e subito l’odore di chiuso si mescola ai ricordi, a odori di un tempo passato, a immagini vivide. Come il refolo di vento di una vecchia poesia mi riportano alla mente la ...
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