1. Il viaggio di Cecilia 1


    Data: 18/01/2022, Categorie: Sentimentali Autore: beatrice, Fonte: EroticiRacconti

    Roma, porto di Ripetta
    
    Giunse veloce la mattina, prima del solito.
    
    Forse la trepidazione per la partenza o l'ansia per l'ignoto che stavo per affrontare.
    
    Avevo passato la notte avvinghiata alla mia pseudomamma, ormai rassegnata ad assecondarmi,
    
    e mi svegliai che, però, era già in piedi e col bagno pronto:
    
    "xypna... mora mou... kalimera!"
    
    mi svegliò carezzandomi e, sbadigliando risposi stiracchiandomi:
    
    "mmh... aahha... kaalimelaaa nina... mi sveglio, mi sveglio",
    
    "non vorrai partire sudaticcia...",
    
    "no certo, mi mancherà il tuo
    
    -bambina mia- al mattino...",
    
    "tanto torni presto vero?",
    
    "spero di si e con le idee chiare"
    
    mi lasciai scivolare fin sotto l'acqua e rimasi in apnea qualche secondo.
    
    Nella sacca avevo messo il libro e le lettere che non avevo ancora letto, un abito decente, non si sa mai, uno cambio normale, la tunica di lino riadattata ad abito, e le mie arcinote sottovesti; scarpe due paia; a Firenze, mi dissi, avrei comprato un sandalo nuovo; presi la spazzola, e avevo saccheggiato un sacchetto di polvere d'henna a Perla.
    
    Per andare in Veneto non si passa certo da Firenze, si dirà, ma li potevo contare sugli amici e poi volevo rivede tante persone, soprattutto Giovanni.
    
    Ma prima di partire, davanti la porta aperta, dissi:
    
    "Perla, nina mia, per ogni bisogno, in queste settimane che non mi vedranno a Roma, recati dai miei amici li al palazzo sul fiume ci sarà sempre la porta aperta per te, c'è anche una dote al mio ...
    ... nome vero e tuo",
    
    "hai accostato il tuo immacolato a quello di questa meretrice?"
    
    chiese cogli occhi lucidi,
    
    "ti devo la vita, sei mia mamma, se non era per te ci sarei morta scappando persa per i vicoli! se preferisci ci ho fatto scrivere anche Kyriake Margaritis"
    
    l'abbracciai forte, e lei con gli ultimi avvertimenti:
    
    "fai attenzione, non ti fidare mai di nessuno... ti conosco: sei gentile, amichevole e generosa, in troppi possono approfittare, stai all'erta... e...",
    
    "so badare a me stessa...",
    
    "ma fuori le mura è diverso, vedi, non hai la sacca per la notte!",
    
    "che sacca?"
    
    chiesi sorpresa,
    
    "bimba mia, le locande sono fetide, vorrai mica dormire in quelle lenzuola? te l'ho preparata: quando arrivi sciogli il fiocco e srotoli sul giaciglio questo mantello di cuoio, dentro c'è un lenzuolo e una coperta e quattro blocchetti di canfora: li metti sopra la testa e sotto i piedi, terranno lontane pulci e pidocchi. chiuditi bene in stanza",
    
    "come farò senza di te!"
    
    le lacrime caddero copiose dai quattro occhi, uscii in strada e salutai ancora Perla affacciata.
    
    Poi svoltai e vidi un carrozzino da nolo fermo, oltre la piazzetta, lungo la siepe del porto e il cocchiere, dal vestito raggrinzito ma pulito e col berretto appoggiato sul ginocchio, stava seduto su un gradino del molo a chiacchierare coi barcaroli, era di spalle ma sembrava carino, mi avvicinai e chiesi:
    
    "buongiorno signore, è suo il carrozzino?",
    
    "eeh! buongiorno madama troppa ...
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