1. George in nylon 3/5


    Data: 18/01/2022, Categorie: Incesti Autore: Key7, Fonte: EroticiRacconti

    Occasionalmente fumo sigarette, non come Olga che se non ha in bocca un cazzo o una figa ha di certo una sigaretta. Forse per questo non avevo mai notato prima quanto Grazia la tabaccaia cinquantenne del paese avesse le tette grosse. Davvero due mammelle da paura.
    
    Forse oggi sono più attento del solito o lei è più scollata del normale ma non posso fare a meno di fissarle.
    
    Strizzate sotto una maglietta sembrano quasi dire toccami mentre lei le fa danzare di qua e di la prendendo le sigarette.
    
    Probabilmente le ho fissate così tanto che lei deve averlo notato. Perché quando me le porge dice “non ti serve altro?”.
    
    “Non so... cosa?”.
    
    “Magari vuoi palparmene una per sentire se sono vere e sode” dice spiccia ridacchiando.
    
    Resto di stucco. Avercene di porche che te le offrono così senza preamboli.
    
    Quindi stiamo pure al gioco. “Bhe magari ci metterei la bocca per sentire il sapore”.
    
    “È ma allora mi dovrei spogliare”
    
    “Magari.... così mi spoglio anche io e ti ricambio il favore”.
    
    “È lo so. Tua zia mi ha detto che sei dotato come un mulo”.
    
    A ecco, capito tutto. Anche lei è una delle porche amiche di zia. In effetti compra le sigarette tutti i giorni e due tettone così non poteva essersele lasciate scappare.
    
    “Aspetta due minuti” dice e va a chiudere a chiave il negozio mettendo il cartello torno subito.
    
    “Magari non subitissimo” penso io.
    
    Andiamo nel retro bottega, mi spoglio.
    
    Il pisello le piace. “O non mentiva.... questo è davvero di un ...
    ... cavallo”.
    
    Inizia a denudarsi anche lei. Sfila la maglia, si toglie il reggiseno nero ed ecco due bocce da paura con grossi capezzoloni a chiodo in tutto il loro splendore.
    
    “Piace?”.
    
    “Due opere d’arte... ma togli anche sotto dai che voglio vederti tutta”.
    
    “Ummm”.
    
    Si sfila la gonna. Resta in calze nere con gancetto e reggicalze nero che le cinge la vita un po’ grassa. Ovviamente niente mutande, come tutte le “amiche di zia e nonna”.
    
    “E il pelo?” domando.
    
    “Me la sono rasata non ti piace?”.
    
    In effetti preferisco un po’ di bosco ma non glielo vado certo a dire.
    
    “Rasata è più facile da leccare” dichiaro e mi metto in ginocchio davanti a lei.
    
    Infilo la testa e faccio uno dei miei soliti lavoretti di lingua. Gode... la sento.
    
    Però dopo pochi minuti sento che con la mano mi accarezza la testa “caro mio sei bravissimo ma io devo riaprire ai clienti. Me lo fai provare il bastone o è solo per bellezza?”
    
    Mi alzo in piedi e glielo mostro duro e pronto come non mai. “Tutto tuo Grazia”.
    
    C’è una poltrona nello stanzino. Mi ci siedo e lei mi siede sopra. Armeggia un po’ per guidarlo nella direzione giusta e... “ummm siiiii.... o che roba.... siiii”.
    
    Inizia a penetrarla.
    
    La mia attenzione però è tutta per le mega poppe che ho già afferrato con entrambe le mani e che ora strizzo e succhio come un pazzo.
    
    Lei si erge sul culone, inizia a dimenarsi, il cazzo va su e giù, Grazia gode, io anche.
    
    “Però dobbiamo sbrigarci” dice.
    
    “Sei tu che fai il ...
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