1. 10. erica & fabrizio (3° parte)


    Data: 17/01/2022, Categorie: Prime Esperienze Autore: trombamico74, Fonte: Annunci69

    ... entrare.
    
    L’eccitazione e l’apprensione cresceva ad ogni bacio, tenendoli in quel limbo di piacere e soggezione, fino a quando Fabrizio sentendo le unghie di Erica sulla sua schiena, capì che era arrivato il momento e con un colpo di reni spinse il suo cazzo dentro.
    
    “AHHHHHHHHHH”
    
    “Piano Amore, ho male”
    
    Ma Fabrizio, fermatosi un attimo tornò leggermente indietro per poi affondare fino in fondo.
    
    “UHHHHHHHHHH”
    
    “E troppo grosso, mi stai facendo male, ma non ti rischiare a toglierlo!!!”
    
    Fabrizio rimase fermo, fino a quando la “sua pompinara” come a volte chiamava scherzosamente Erica, non iniziò a succhiargli il cazzo muovendo i muscoli dentro la fighetta ormai squarciata.
    
    Era una sensazione bellissima, niente a che vedere con la sensazione che aveva standole dentro il culetto, un caldo avvolgente gli succhiava il cazzo, come a volerlo mungere e lui non poteva far altro che muoversi e spingere sempre di più.
    
    “Bastardo!!! Mi hai fatto dimenticare il male e adesso mi sta facendo impazzireee”
    
    “Si, così ti vogliooo tuttoooo dentrooo”
    
    Fabrizio incitato aumentò il ritmo, sentendo l’orgasmo crescere montare dentro di lui, accompagnato dagli incitamenti un po' sboccati di Erica, che per la prima volta persa ogni soggezione gli chiedeva di sfondargli la figa.
    
    Inizialmente sdraiata con le gambe leggermente divaricate, adesso Erica le aveva alzate e portate vicino le spalle di Fabrizio alzando in quel modo leggermente il bacino.
    
    Il cazzo di Fabrizio in ...
    ... quella postura ne aveva approfittato per arrivarle sempre più in fondo e mentre le palle durante i movimenti andavano a sbattere contro il bordo della rosellina aperto, le ossa del pube andavano a strusciarsi e premere contro il clitoride, anch’esso eccitato e duro.
    
    Ogni volta che il cazzo di Fabrizio affondava fino al collo dell’utero, le pareti della figa di Erica dopo le iniziali vibrazioni scomposte, di colpo si contraevano, stringendolo e trattenendolo per impedirgli di uscire, come farebbero se fosse possibile usare una similitudine, le mani di un vigoroso marinaio, strette e contratte sulla cima che tende le vele, mentre si oppongono, combattendo con il vento che spinge nella direzione contraria.
    
    Ad ogni contrazione i muscoli spremevano le loro secrezioni, rendendo tutto più scivoloso e più difficile da trattenere e quindi di conseguenza ad ogni affondo il cazzo scivolava dentro sempre più agile e più i muscoli si dovevano contrarre sempre di più per trattenerlo, in un parossismo di piacere crescente che nessuno dei due amanti avevano mai provato fino a quel momento.
    
    Allenati dai loro frequenti incontri pomeridiani, andarono avanti per un bel po', fino a portare il loro piacere crescente ad un punto di non ritorno.
    
    “AHHHHHHHHH” “VENGOOOOOO” “TE LO STO ANNAFFIAAANDOOOO”
    
    “MAMMMMA MIAAAA SENTO I TUOI SCHIZIIIIII”
    
    Vennero insieme, tra gli urli di godimento di Erica e i grugniti di lui, mentre cercava con la mano di tapparle la bocca.
    
    Spossati, rimasero ...