1. Un especialista en Barcelona - vol. I


    Data: 15/01/2022, Categorie: Gay / Bisex Autore: antinoo, Fonte: EroticiRacconti

    ... Spagna, in questo senso, è decenni avanti, c’è poco da fare.
    
    Mi fermo a guardare la spiaggia appoggiato al parapetto, un ragazzo massaggia l’altro in modo sensuale, un gruppetto di tre con fisicacci da paura, si accarezza amabilmente, due ragazze si baciano sdraiate l’una sull’altra, altri stanno in piedi conversando amabilmente con i loro attrezzi in bella vista, nella più assoluta tranquillità. Accanto a me una famigliola catalana passeggia senza sorprendersi minimamente di queste visioni. Credo siano relativamente pochi gli italiani che non considererebbero questa vista censurabile. Per gli spagnoli invece, almeno quelli dalla mia generazione in poi, è una occasione per educare i propri figli alle differenze tra le persone. Non siamo tutti uguali ma tutti abbiamo lo stesso diritto di manifestare la nostra identità e vivere la propria corporalità come meglio ci aggrada.
    
    Ma te lo immagini tutto questo a Lodi? Ma che dico Lodi, al idroscalo a Milano! Siamo indietro anni luce, inutile girarci attorno.
    
    Mi ci trasferirei domani mattina se potessi. Per me, non sarebbe nemmeno impossibile, oltretutto parlo già un discreto castellano, per Paola invece sarebbe più complicato. A Lodi ha i suoi clienti e gente che lavora per lei, non sarebbe così facile cambiare, pero Barcellona, sono sicuro, sarebbe la sua città ideale, quella in cui si sentirebbe a casa dal primo minuto.
    
    Proseguo il mio cammino e vengo attirato da una pista da skateboard. Gente di varie età, ma ...
    ... soprattutto giovani e giovanissimi che si cimentano in salti e giravolte a volte spettacolari.
    
    Era una delle mie passioni giovanili lo Skate e devo dire che mi ci muovevo con destrezza. Di fatto è stato, per almeno una decada, il mio principale mezzo di trasporto. Per non parlare delle ore passate nel perfezionare le tecniche di salto.
    
    Ero abbastanza un asso del “Ollie” e del “Boneless”, ma mi venivano bene anche il “Casper” e il “Flip”. Magari avessi avuto a disposizione una pista come quelle che che ci son qui. Poter passare tempo con altri skaters più bravi e apprendere da loro e condividere ….. che fortuna hanno sti ragazzi.
    
    Poi penso che se avessi avuto tutto questo a disposizione chi me la faceva fare di iscrivermi a medicina e passare tante ore chiuso in biblioteca. Cosa c’è di più bello che stare qui a skateare a due passi dalla spiaggia a torso nudo?
    
    Mi siedo su una panchina al lato della pista, il sole mi scalda il viso, la temperatura è idilliaca, mi tolgo la giacca, comincio ad aver caldo.
    
    Osservo quei ragazzi, li vedo sparire nelle fosse per poi spuntare con salti anche di un paio di metri e poi di nuovo giù.
    
    Quella degli skaters è una tribù urbana, con le proprie consuetudini, “uniformi”, la propria musica ed incluso direi, delle caratteristiche fisiche comuni. Sono quasi tutti molto magri, indossano il classico pantalone con tasche e felpa Carhartt, le immancabili Vans o Nike ed esibiscono quel fare indolente, di chi se ne frega del mondo e delle sue ...
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