1. Una Canzone d’Amore buttata via


    Data: 13/01/2022, Categorie: Etero Autore: Malena N, Fonte: EroticiRacconti

    ... paranoia, scacciare via il peso di quelle parole e sentirmi più leggera.
    
    Significherebbe tornare al 30 dicembre e fermarmi a quel momento, al sesso, alla frenesia di andare oltre e ancora oltre, senza alcuna inibizione. Significherebbe parlare dell’ altro e di quello che ho fatto sminuendo, così, il “ti amo” come stai già facendo tu. Che bravo.
    
    E così mentre un paio di donne sono intente a scegliere mutande caste in saldi, io mi affretto a cercare un paio di scarpe con il tacco. Perché se ho deciso di provare questo, in seta e pizzo, devo farlo bene. La fottuta voglia di vedermelo addosso e sentirlo sulla pelle, è impellente e io la assecondo.
    
    Non c’è fila ai camerini, i saldi seri, quelli sui vestiti, sono esposti al piano inferiore e quindi è giù che c’è più movimento.
    
    Mi richiudo la tenda pesante alle spalle e, come altre volte, ho scelto l’ultima cabina così che nessuno ci passi davanti.
    
    Insieme agli abiti metto via la mascherina e lentamente mi rivesto di ciò che più mi piace.
    
    Lo sgabello è di fronte allo specchio e mi siedo lasciando le cosce leggermente aperte.
    
    Sono sempre io e mi guardo negli occhi scavandoci dentro.
    
    Le auto reggenti nere, liscissime al tatto, mi fasciano le gambe e completano il quadro. Sono questa e mi riconosco.
    
    Io non avrei mai cercato lui anche se lo avevo fatto altre volte.
    
    È stata l’idea di mostrarmi lasciva ai tuoi occhi che mi ha eccitata come sempre mi eccita.
    
    Farti vedere e sentire quanto so essere puttana ...
    ... se solo me lo chiedi.
    
    Per il tuo piacere ed il mio.
    
    L’impazienza di stamattina non mi dá tregua.
    
    Ti ho cercato, dopo giorni, anche se sei un bastardo e non ti sei fatto più sentire.
    
    Continuo a guardarmi scrutando ogni centimetro di questo corpo. La mano scivola fra le cosce, mi sfioro la fica ma non trovo sollievo.
    
    Non dopo quel pomeriggio malato, non dopo la notte di Capodanno. Nè dopo le tue richieste, né dopo i miei cedimenti.
    
    Mi avevi detto di voler essere il terzo..di volermi guardare. E ti ho fatto guardare!
    
    L’ho contattato davanti a te e gli ho fatto rizzare il cazzo fino a farlo venire.
    
    Ti ho fatto sentire le dita bagnate sbattere sulla carne fradicia. Ti ho fatto vedere i filamenti di saliva mista a umori mentre lui mi chiedeva sempre di più e io sempre di più aspettavo le tue mani addosso.
    
    Io non lo avrei mai cercato anche solo per non ridargli lo spazio che qualche volta gli ho già concesso giocando con te.
    
    Perché volevi essere il terzo, volevi guardare.
    
    E hai guardato.
    
    Sono stati i tuoi fottuti occhi addosso che mi hanno dato piacere, è stata la tua espressione compiaciuta.
    
    È stata quella mano che portavi alla bocca per fumare, quella mano che io bramavo ardentemente fra le cosce.
    
    È stato parlare con lui solo per farmi sentire da te. Farmi desiderare da lui per poi concedermi a te.
    
    Perché più lui voleva fare l’amore con me e più io volevo fottere con te.
    
    Più mi offriva il suo cazzo, più agognavo il tuo, in bocca per ...