1. Senza casa


    Data: 12/01/2022, Categorie: Gay / Bisex Autore: Foro_Romano, Fonte: Annunci69

    ... sempre riempire di botte. Con me era stato sempre molto gentile. Un suo schiaffo mi avrebbe fatto sbalzare da una parete all’altra. Io morivo dalla voglia di averlo addosso (o meglio, dentro).
    
    Un pomeriggio, i proprietari mi fecero andare al locale per aiutare a scaricare un camion di birre. Eravamo solo io e lui, ed il conducente del camion che si limitò a mettere giù le cassette davanti alla porta del magazzino e se ne andò via. Feci una fatica bestiale ma, nello stesso tempo che io ne portavo dentro una, lui ne portava sei, due per volta. Era un animale da fatica. Facemmo relativamente presto e, alla fine, eravamo completamente sudati. Standogli vicino, il suo odore, anziché disgustarmi, mi eccitava da impazzire.
    
    Impazzii, infatti. Si era seduto per riposarsi e io, come se niente fosse, mi avvicinai e gli detti una leccata sulla fronte per assaporare il suo sudore.
    
    “Che fai?” mi disse con uno scatto.
    
    “Niente. Volevo solo asciugarti”.
    
    “Beh, e mi lecchi?”.
    
    “Mi è venuto d’istinto. Era per farti un piacere”. Mi guardò torvo, ma non avevo paura della sua reazione. Lo conoscevo bene. Non mi avrebbe fatto del male.
    
    “Non è che l’hai fatto per il tuo di piacere?”. Ci aveva azzeccato.
    
    “Si, forse, lo ammetto” dissi. Me ne vergognavo.
    
    “Ciccio, guarda che non me la prendo. Lo so che sei frocio, ma tu sai che io sono etero e sposato”.
    
    “Già. Perdonami” feci con tono di rimpianto.
    
    “Sei perdonato. Vieni qui”. Mi sono avvicinato e mi ha abbrancato alla vita. ...
    ... Stando lui seduto, eravamo faccia a faccia. “Però, devo ammettere che sei un bel bocconcino. Quasi quasi…”
    
    “Quasi quasi cosa?”.
    
    Mi mise davanti a lui, tra le sue gambe aperte, e mi baciò con irruenza. La sua linguona ruvida ebbe subito il sopravvento sulla mia. Mi sciolsi come plastica al sole tra le sue braccia forti, che mi dovettero sostenere. Mi appoggiai (casualmente) con tutte e due le mani sul suo pacco. Quando si staccò, un filo di saliva collegava le nostre labbra. Ci guardammo negli occhi poi, tutti e due, abbassammo lo sguardo sulle mie mani, su dove erano posate. Sentivo, sotto la stoffa, la bestia che si stava svegliando.
    
    “Cazzo. Mi stai facendo un certo effetto” ammise. “Come te la cavi coi bocchini?”.
    
    Mi ha messo una mano sulla testa e mi ha costretto ad inginocchiarmi tra le sue grosse cosce. Si è slacciato la cintura, il bottone, la zip. Si è alzato quanto basta per abbassare jeans e boxer e mi ha parato davanti una minchia meravigliosa, quasi completamente rigida e tutta coperta di vene violacee.
    
    L’ho presa subito in bocca ed ho cominciato a sbocchinarmela a dovere. Mi dava il ritmo con la mano in testa e soffiava dalle narici e dai denti. Gli piaceva.
    
    “Acc… Cazzooo… Sei proprio bravo, ragazzino ciucciasborra… Aaahhh… siii… Vuoi ingoiarti la mia sborra eh, puttana? No, ho cambiato idea”. Me l’ha sfilato dalla bocca e mi ha detto: “Siediti qui sopra. Voglio proprio provare a scopare un rottinculo”.
    
    Mi sono tolto la tuta che avevo e messo ...
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