Calici Rotti
Data: 12/01/2022,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Gymnasion Stories, Fonte: EroticiRacconti
... passione e aveva una lingua molto forte e ruvida che mi eccitava e mi faceva gemere:
“Ti piace?”. Mi chiese ed accennai un “Si” con la testa.
Iniziò a diventare sempre più bravo e a scendere sempre più giù, e non smetteva di guardarmi, facendomi sentire amato e bellissimo.
La passione iniziò a salire e G diventava sempre più bravo, e mi offrì la sua bella mano destra da baciare e leccare: “Cazzo si”. Dissi, completamente a caso.
Ad un tratto prese a succhiare forte, stavo impazzendo, lo amavo porca puttana. Si rese conto che ormai ero quasi sul punto di venire, e per non interrompere i giochi, smise, si posizionò in ginocchio sul letto: “Vieni qui”. Mi disse.
Ora era il mio turno, gli calai le mutande fino alle ginocchia e un bel cazzo grosso e ciotto mi si palesò davanti. Mi misi a pecora e iniziai a succhiarlo. A lui piacque tanto, perchè gemette forte.
Cercai di essere bravo ma romantico allo stesso tempo come lui. Gli afferrai le palle e le tenerti strette mentre alternavo leccate e succhiate.
“Mi ami?”. Gli chiesi ridendo guardandolo da laggiù.
“Si, ti amo tanto”. Rispose ironico eccitato.
Era ovvio che fossero parole ironiche e facenti parte del gioco, ma era bello sentirle. Succhiai ancora per un bel po pensando al suo nome, alla sua faccia, al suo corpo e mi ripetevo in mente che lo amassi e che fosse l’amore della mia vita, perchè per quella sera , per entrambi, era cosi.
Dopo una manciata di minuti e tanti suoi gemiti, mi misi anche ...
... io in ginocchio e avvolgendogli le braccia al collo lo baciai. Lui fece esattamente la stessa cosa.
“Ti amo”. Gli dissi accennando un sorriso senza interrompere il bacio forte e passionale.
“Ti amo anche io”. Rispose.
“Ti amo”. Di nuovo, e la sua risposta fu identica a quella di prima.
“Togli via questa”. Feci io mentre gli tiravo su la maglia intima nera, scoprendo un tronco leggermente corpulento e poco peloso ma estremamente eccitante. Nel frattempo lui, rimandando ancora in ginocchio, si sfilò via le mutande lasciandole ancorate al tallone sinistro.
Gli riuscivo a vedere la pianta dei piedi con le dita piegate all’indietro dal materasso, ed aveva una caviglia robusta e un polpaccio grosso.
Ci baciammo e ci annusammo il collo a vicenda, poi io scesi più in basso per succhiargli un capezzolo, e lui mi reggeva la testa accarezzandomi la nuca:
“Voglio passare la vita insieme a te”. Poi gemette riprese con “Sei l’amore della mia vita”.
Questo finto romanticismo era bello ma decidemmo insieme di rendere la situazione più piccante.
“Ti piace come ti faccio i pampini?”. Gli chiesi.
“Tantissimo”. Rispose con voce profonda.
“Vuoi che te ne faccio un altro?”.
“Si ma voglio succhiarti il cazzo anche io”.
La soluzione era chiara ed evidente, e la mettemmo in atto. Io mi misi sopra e lui sotto, e ci succhiammo la minchia a vicenda interrompendo ogni tanto per stuzzicarci con qualche frammetta porca o romantica:
“Bravo fai vedere al tuo amore ...