1. Calici Rotti


    Data: 12/01/2022, Categorie: Gay / Bisex Autore: Gymnasion Stories, Fonte: EroticiRacconti

    Capitolo Tre: Calici Rotti.
    
    Mi invitò ad uscire fuori al balcone. Ampio, ben arredato , con piante e arredamenti da esterno, da cui si vedeva tutto il complesso residenziale e le luci della città, tranquillo e con numerosi aerei di passaggio silenziosi. La luminosità era scarsa e derivava soltanto dai lampioni del cortile e da qualche casa del condominio della scala A ancora illuminata. Ci si sentiva i Re di quel posto, immersi nel leggerissimo buio di una delle prime belle serate dell’anno ma ancora non troppo calde per rimanere all’aperto senza cappotto cosi come stavamo per fare.
    
    Oltrepassammo quindi il confine tra interno ed esterno, accompagnati dai nostri calici ancora pieni ,e mi condusse fino al divano in vimini nero e mi invitò a sedermi.
    
    “Adesso mi vedrai fare una cosa di cui però non dovrai dire niente ne a mia mogie ne ai miei figli ok?”. Pensai subito a qualcosa di erotico, e rabbrividì dall’emozione, ma prima ancora che potessi chiedergli cosa, tirò fuori da dietro una pianta un pacchetto di sigarette ed un accendino.
    
    “Che nascondino del cazzo”. Pensai.
    
    “Ah ecco perchè c’è il posacenere”. Dissi fissando l’oggetto di vetro poggiato li sul tavolino.
    
    “Almeno cosi ogni tanto qualcuno lo utilizza”. Mi disse, sedendosi accanto a me con un sospiro di chi si sta appena sedendo dopo otto ore di lavoro.
    
    “Tu vuoi?”. Mi chiese.
    
    “Si si, grazie”.
    
    “E tieni vai”. Disse mentre rivolgeva il pacchetto di sigarette aperto verso di me. Ne presi una e la ...
    ... misi in bocca, lui fece altrettanto e posò il pacchetto sul tavolo. Mi mise l’accendino davanti la faccia ed io accesi la sigaretta cercando di essere preciso e sexy ma non fu mai sexy quanto lui.
    
    Iniziammo a fumare e a parlare del più e del meno; quando fosse stato costruito il palazzo, dove abitassero prima e tante altre cose che comunque riguardassero lui. Lo facevo parlare, non volevo parlassi io, volevo far parlare lui in modo da poterlo osservare mentre con il suo fare da uomo diplomatico raccontava il tutto e facendomi eccitare sempre di più ogni volta che succhiava la sigaretto mostrandomi in prima piano le sue dita grosse e perfette.
    
    Arrivò un punto però in cui mi resi conto che ci eravamo parecchio avvicinati, o meglio io mi ero parecchio avvicinato.
    
    Sono una persona discreta e garbata, non avrei lasciato che l’eccitamento sessuale mi facesse avvicinare ad un uomo sposato e con cui non avevo nessuna possibilità di seduzione e conquista. Fu il freddo; inconsciamente mi ero fatto trasportare dall’aria calda che la sua bocca emanava con quelle innumerevoli parole. Ma a G non turbò affatto e interruppe il suo discorso per fare un tiro profondo di sigaretta. Tirava forte guardandomi negli occhi accennando un sorriso. “Che ti farei”. Pensai. Buttò il fumo fuori e senza alcuna esitazione mi baciò.
    
    Ebbi un erezione massima nel giro di mezzo secondo, ma mi staccai subito dalla sua dolce bocca calda indicando il vicinato con lo sguardo.
    
    “Certo, hai ragione.” ...
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