1. Ancora lui


    Data: 12/01/2022, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Ludovica e Luigi, Fonte: EroticiRacconti

    ... la loro vita trasgressiva...sì l'ho interrogata e mi ha risposto coerentemente con quanto Luigi mi ha anticipato precedentemente...sì ho telefonato a tutti e quattro e si sono detti disponibili e li incontreremo, io e Ludovica, dopodomani quando entrerà a casa e l'avrai conosciuta, sistemata e resa al corrente di come sarà la sua vita da noi e con noi...a presto amore, ti bacio e ti desidero...sta dormendo...fra poco la sveglio e la porto in bagno...ciao a presto" .
    
    Feci finta di dormire profondamente ed intanto ripassavo a mente alcune cose che non mi erano chiare dopo aver ascoltato. Ero nuda sul pavimento, sentii che si alzava dal divano , poi lo avvertii vicino: anche lui era nudo. Mi colpi` senza violenza o rudezza con la punta del piede sul fianco a ridosso di un seno. " alzati, fai il caffè...". Continuai a fingere di dormire per cui mi sollecito" nuovamente col piede sul seno; mi mossi appena , sospirando ed aprendo gli occhi: lo vidi incombente su di me. Era splendido , lo guardai e, ritengo, si sia accorto che lo ammiravo con voluttà.
    
    Mi guardò con piglio severo :
    
    "debbo provvedere io a prepararmi il caffè? Peggio per te!". Così parlò e ponendomi la pianta del piede su un seno, iniziò a premere e nello stesso tempo stuzzicarmi un capezzolo, sempre più capricciosamente; mi sorprese la sua abilità, subito dopo averci giocato un poco, nell'arcuare le dita del piede, così che riuscì, con l'alluce ed il dito vicino, ad artigliarmi il capezzolo già eretto. Mi ...
    ... procurò una scossa tremenda e non già solo per il dolore ma per la stimolazione in atto il cui effetto piacevole si propago` sul mio basso ventre. Si diverti` a lungo a torturarmi il capezzolo ed era incredibile come non se lo lasciasse sfuggire dalla morsa poderosa delle sue dita. Mi ordinò di masturbarmi e non me lo feci ripetere. Portai le dita sulla mia vulva e, dopo averne carezzato le superfici esterne, raggiunsi le grandi labbra,la clitoride e la vagina, diffondendo l'abbondante secrezione che era scaturita sin dal mio risveglio. Inevitabilmente raggiunsi la clitoride e mi preparai al piacere di procurarmi un orgasmo da dedicare a lui. Continuai con lena e sapiente movimento del dito per portarmi gradualmente all'acme del piacere. Quando stavo per godere, si accorse che il mio respirare si faceva impellente, che mugolavo, che roteavo gli occhi : lasciò liberò il capezzolo, appoggiò il piede sul mio dito e mi intimo` di smettere, proprio quando avvertivo che stavo venendo. La frustrazione non fu duratura : sapevo che era una tortura ne` più ne` meno di qualsivoglia altra violenza fisica o psicologica. Mi prese per un braccio , sollevandomi da terra, mi portò in cucina per preparare il caffè. Appena la macchinetta fu posta sul fornello mi allontanò dalla cucina e mi portò in bagno. Mi disse di stendermi dentro la vasca. Dal basso mi sovrastata tenendosi in equilibrio sui bordi della vasca, e mi incombeva il suo maestoso cazzo pur non essendo eretto.Ammisi che ne ero ...