1. Il pipistrello. Atto I, scena IV


    Data: 11/01/2022, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Beinhorn, Fonte: EroticiRacconti

    ... trama sul culo.
    
    Fu in quel momento che Rosalinde, presa dall’istinto, avvicinò le sue labbra al volto della ragazza e la baciò. Un bacio che, forse, avrebbe voluto essere momentaneo e di rassicurazione, ma le labbra indugiarono premute le une contro le altre e la lingua si fece strada.
    
    Le due donne si erano eccitate fuori misura per la situazione e crollando ogni freno iniziarono a mostrarlo.
    
    Già alla seconda battuta, l’urlo di Adele non fu più, solo, di dolore o dell’inaspettato impatto. Si avvertì un gradiente di godimento.
    
    Al terzo, rivoli di umori colarono dalla sua fica. Il bacio della padrona continuava sempre più intenso e con trasporto.
    
    Il conte non potè controllarsi oltre: pose la spatola e slacciatosi i pantoloni estrasse la verga. Come già detto, si trattava di un attrezzo la cui fortuna non era la lunghezza, ma la dimensione del diametro, il glande rubizzo lucido e teso come una piccola mela del Tirolo. Rosalinde si staccò dalla bocca di Adele e lo guardò affascinata.
    
    Aggirò il tavolo e inginocchiatasi pose la sue mani delicate, una sulle palle gonfie e l’altra scorrendo sulla robusta mazza. Le dita tastarono la consistenza marmorea delle vene e della pelle tesa. Di rado aveva desiderato imboccare il cazzo del marito con tanta necessità e impellenza. Avvicinò la lingua al frenulo, la scorse fino alle palle e poi risalì infine, spalancate le labbra e con grande sforzo, lo accolse per intero.
    
    Gabriel gemette di godimento ciò nondimeno assestò ...
    ... un nuovo colpo al culo ormai in fiamme di Adele. E poi un altro e un altro ancora. Adele godeva, in silenzio e accasciata sul tavolo. Godeva, ancora un colpo e avrebbe avuto un orgasmo, lo sentiva crescere dentro, lo sentiva dalle ginocchia che tremavano e che con difficoltà teneva rette. Gli umori colavano oramai copiosi dalla fica gonfia.
    
    Rosalinde, le labbra serrate sull’enorme membro, scorreva insalivandolo e la mandibola iniziava a farle male.
    
    Alla decima sferzata Adele contrasse le natiche e venne. Una cascata di liquido sgorgò dalla fica senza possibilità di ritegno.
    
    Rosalinde si staccò ormai incapace di trattenere oltre il cazzo del marito e guardandolo negli occhi diede l’assenso a possedere la serva. Gabriel non attendeva altro. Buttò il pattipanni e cinta la vita di Adele la penetrò senza esitazione. Tanto aveva goduto che la fica si dilatò acccogliendo la trave del conte.
    
    Adele cacciò un urlo di piacere e di liberazione. Il padrone la sbatteva e infine un cazzo ben piantato se lo meritava. Rosalinde affascinata dalla scena non si perse d’animo, anch’ella eccitata si denudò in un lampo lasciando solo le calze e le scarpe. Appoggiò il culo sul tavolo e offrì la fica depilata e profumata alla bocca dei Adele affinché la servisse come era sua mansione.
    
    Adele non ci pensò un attimo e, sebbene ostacolata dal fottere animalesco del padrone, allargò le labbra della signora e ci ficcò la lingua, leccando il nettare.
    
    Gabriel godeva. La fica di Adele era ...