1. Sonia e Lily - 04 - In quarantena


    Data: 09/01/2022, Categorie: Trans Autore: sally_xdress, Fonte: EroticiRacconti

    E l'epidemia arrivò anche da noi. Inizialmente fu sottovalutata o, più probabilmente, le persone credevano che il virus non le avrebbe mai raggiunte, ma quando ci fu l'impennata di contagi e di morti l'unica soluzione fu la quarantena.
    
    Ora che il virus era diventato un’emergenza nazionale, il governo stabilì delle regole per evitare gli assembramenti di persone e limitare il più possibile i contatti interpersonali. I primi esercizi a chiudere furono i locali come ristoranti, pub e simili, ed a seguire, molte aziende, tra cui quella in cui lavoravo, imposero ai propri lavoratori lo smart working; così io e Sonia finimmo a lavorare ognuno a casa propria e con tutte le restrizioni in atto perdemmo così ogni occasione per frequentarci.
    
    La città, in generale, era diventata quasi fantasma, con pochissime persone che si aggiravano in strada rigorosamente munite di mascherina.
    
    Sia io che Sonia cominciavano a risentire di questo periodo forzato in cui non soltanto l’unico modo di vederci era attraverso lo smartphone o il pc, ma eravamo di fatto confinati in casa praticamente per tutta la giornata.
    
    La situazione cambiò, seppur in parte, qualche giorno dopo, quando una mattina sul presto bussarono alla porta; mi domandai chi potesse essere a quell’ora e rimasi sorpreso quando guardai dallo spioncino. Aprii la porta e due occhi brillanti e conosciuti mi fecero capolino da un viso in gran parte coperto dalla mascherina. Anche se aveva le labbra nascoste, il sorriso era ...
    ... più che evidente e non poteva essere altrimenti; Sonia aveva il dono che quando sorrideva le si illuminava tutto il volto e questa era una delle cose di lei che mi avevano incantato.
    
    “Che… che ci fai qui?” le chiesi stupito mentre la facevo accomodare in casa.
    
    “Non sei contento di vedermi?” mi rispose trascinandosi dietro una voluminosa valigia.
    
    “Si si, sono molto contento, ma … ma se ti avessero fermata?”
    
    “Io sto andando a lavorare” mi disse con un sorriso furbo mentre mi mostrava uno dei moduli che il governo aveva messo a disposizione.
    
    La guardai spiazzato, non capendo fino in fondo cosa intendesse.
    
    “Sai, ieri stavo pensando”, aggiunse, “che è vero che non possiamo andare in ufficio, ma forse possiamo comunque lavorare insieme”
    
    Feci due più due, le sue parole e la valigia alle sue spalle erano più che esplicative. In effetti era vestita come se dovesse andare in ufficio, con un abito grigio chiaro che si intravedeva sotto al cappotto nero e che le fasciava il corpo fino a metà coscia; vi aveva abbinato delle autoreggenti color fumo con un motivo floreale che percorreva tutta la gamba e delle scarpe grigie con un tacco a spillo vertiginoso. Si tolse la mascherina, rivelando il make up e la cura della persona che continuava ad avere anche in questa situazione di emergenza, poi mi abbracciò e mi stampò un profondo bacio sulle labbra.
    
    “E per quanto tempo pensavi di lavorare in questo nuovo “ufficio”? le chiesi mimando con le mani il gesto delle ...
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