1. Navigli


    Data: 08/01/2022, Categorie: Gay / Bisex Autore: chupar, Fonte: Annunci69

    L’appuntamento era saltato all'ultimo ed io avevo deciso, essendo a Milano, di incontrare Karel, un amico di origine slovacca che veniva spesso a Milano per lavoro, conosciuto tramite chat mesi prima e che mi aveva già scopato. Dopo esserci incontrati in Stazione Centrale, siamo andati in un ostello dove Karel alloggiava, e abbiamo iniziato a bere. Spostatici abbiamo bevuto ancora, finché, seduti su una panchina, cominciammo a parlare con tre artisti di strada, amici di Karel, che avevano appena smesso di suonare musica reggae per colpa di una pattuglia. Tre bei tipi. Uno, in particolare, Manuel: alto, snello, rossiccio con i capelli rasta. Sembrava il più giovane dei tre. Avrà avuto sui venticinque anni, non di più.
    
    Karel mi disse all’orecchio: Io sto troppo bevuto per chiavarti. Stasera potresti farti scopare da qualcuno di questi, mentre io guardo. Che ne dici?
    
    Non me la sento. Però al ragazzo più alto gli farei volentieri un pompino, gli sussurrai, scherzando.
    
    Karel annunciò che doveva pisciare e, sentendosi particolarmente brillo, mi chiese di accompagnarlo. Uno dei ragazzi ironizzò sul fatto che avrei dovuto tenerglielo in mano, ma io lasciai perdere. Entrati in un pub mi offrì l’ennesima birra e pure lui ne prese un’altra. Chiedemmo del cesso e ci andammo. Karel si abbassò la cerniera e tirò fuori l’uccello barzotto. Nel momento di sgrullarlo mi afferrò la mano, facendomi capire di continuare.
    
    - Che porco che sei, e cosa vuoi che faccia? Stai ancora ...
    ... pensando ai ragazzi di prima?
    
    Iniziò a strusciarsi sopra di me, mentre mi baciava, mi leccava il collo e mi succhiava i capezzoli. Scolandosi anche la mia birra, sospirava e teneva gli occhi chiusi mentre continuavo a muovere la mano e gli diventava sempre più duro. Cominciai a masturbarlo con maggiore foga, sentendolo crescere ancora, mentre mugolava tra i fumi dell’alcool: Dai, fammi una pompa ma guardami negli occhi mentre me lo succhi. Mi inginocchiai per prenderglielo in bocca, facendolo sedere sul cesso. Lo ingoiai tutto, sputandoci sopra, come fanno le vere troie. Continuai mentre quello godeva e ridacchiava, scolandosi la sua birra. Dopo una decina di minuti cominciò a fottermi in bocca, tenendomi per la testa. Percepii quei sussulti inconfondibili: Vengo! Porca puttana, ingoia tutto!
    
    Pochi secondi e mi sentii riversare in gola un torrente di sborra. Con la lingua piena lo guardai, mandando giù. Leccai qualche goccia che era scivolata sull’asta, sfuggita alla stretta delle mie labbra. Con le dita mi ripulì sul mento e mi portai tutto alla bocca. Il cesso era piccolo e buio, non c’era cara igienica e uscimmo così, senza neppure darci una controllata. Venimmo fuori, raccogliendo un’altra birra. Mentre Karel si stava quasi addormentato sulla stessa panchina di prima, mi resi conto che i tre artisti mi avevano fottuto il portafogli. Incazzato, feci alzare il mio amico per incamminarci verso l’ostello, visto che non avevo alternative di pernottamento senza soldi e carta di ...
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