1. Il peccato


    Data: 08/01/2022, Categorie: Erotici Racconti Racconti Erotici, Tradimenti Autore: VVV, Fonte: RaccontiMilu

    ... nei miei capelli. Le labbra si appoggiarono dietro il mio orecchio. Mi tremavano le gambe. -Vincenzo, smettila… Lui non mi ascoltava. Adesso i pantaloncini erano aperti, e la sua mano si infilava nella mutanda del costume. -Vincenzo, ti prego… Raggiunse la mia figa. La trovò bagnatissima. – Brava. Ogni volta che mi diceva “brava” la mia testa emetteva una scarica di energia che si propagava in tutto il corpo, dai capezzoli al buco del culo. Stavo impazzendo. Le sue mani si muovevano con l’intento di farmi venire. Non ci avrebbe messo molto. La scena davanti a noi continuava, lui pompava e lei godeva. Io stavo per venire. -Vedi come la fotte, lo vedi? Continuavo a non rispondere, non volevo concedergli la mia complicità in quel gioco perverso. Accettavo le sue mani, e basta. Ero una baldracca e volevo far finta di non esserlo. Dalla bocca mi uscivano dei gemiti smorzati, non potevo urlare. Lui si accorse che stavo venendo. Mi disse ancora una volta “brava” seguito da “troia” e a quel punto sbrodolai e venni. Un orgasmo intenso e doloroso, maledetto, bellissimo. Le tette mi facevano male da quanto godevo. Mi appoggiai al suo petto, cadendo un po’ all’indietro. Lui mi ricevette senza fare una piega, anzi, continuando a farmi sentire il suo cazzo contro il culo. Fu per quello che mi sembrò la cosa più naturale da fare, una volta ripreso fiato, di girarmi, mettermi in ginocchio, tirargli fuori l’uccello, liberarlo dalla stretta del costume, e iniziare a succhiarlo. -Brava. . Stavo ...
    ... succhiando il cazzo a mio suocero. Lo realizzai dopo qualche minuto in cui la saliva e il fiato corto avevano già preso la scena. Le mie due mani stringevano i suoi glutei, la mia testa si muoveva aiutata da lui. Infatti una mano mi accompagnava i movimenti avanti e indietro, senza forzarmi ma con decisione. L’altra mano l’aveva appoggiata su un albero. Mentre succhiavo immaginavo anche la scena vista da fuori. Chissà se i due stavano ancora scopando oppure si erano accorti di noi due e ora i ruoli si erano invertiti. Mi eccitava l’idea e il sentirmi così puttana e abbandonata al peggiore dei peccati. Mio suocero non si preoccupava molto, penso, perché si godeva il bocchino e continuava soltanto a tenermi la nuca e ogni tanto a sussurrarmi “brava” o “troia” o “come succhi bene”. Avevo una tetta di fuori, e i capelli avevano iniziato a sciogliersi dalla stretta della molletta. Sudavo, avevo la figa bagnata. In quel momento lui o chiunque avrebbe potuto farmi quello che voleva. Ma non successe. Vincenzo sborrò forte, emettendo un rantolo e aumentando la pressione sulla mia testa. Mi tenette ferma a bere tutta la sua sborra, senza darmi modo di spostarmi. Quando tolse il cazzo dalla mia bocca mi sentii svuotare, ma fu anche la fine di un tormento: stavo infatti soffocando. Tanto cazzo e tanta sborra. Mio suocero aveva un bel cazzo, non troppo lungo ma largo, con vene pronunciate e possenti. Non dicevamo nulla, lui rimase qualche secondo appoggiato all’albero, rifiatando e forse ...
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