1. L’ARTE DEL PIACERE


    Data: 08/12/2021, Categorie: Erotici Racconti Sesso di Gruppo Cuckold Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Etero Tradimenti Voyeur Autore: Malena, Fonte: RaccontiMilu

    Marta si era preparata come suo marito le aveva indicato scrupolosamente: un trench legato in vita da una cintura sottile, qualche goccia di un profumo vanigliato e il nulla. Era completamente nuda con la pelle che tremava leggermente sotto la brezza autunnale e i suoi seni quarta misura che sembravano scoppiare stretti in quello straccetto troppo piccolo. Marta era una donna alta e longilinea ma con tutte le curve al posto giusto, le cosce ben tornite e un culo svettante e sodo. Le labbra erano carnose e i lunghi capelli neri le incorniciavano un viso mediterraneo impreziosito da grandi occhi scuri da cerbiatta. Come le era stato indicato scese sotto casa dove c’era già un taxi ad attenderla. Non aveva un soldo con sé e non aveva idea di come avrebbe pagato ma il gioco aveva le sue regole e lei si accomodò sul sedile posteriore senza esitare. La destinazione era il museo del Novecento. Era un giorno feriale e il traffico di Firenze era proibitivo, ci avrebbero messo parecchio tempo ad arrivare alla meta ma d’altro canto il museo sarebbe stato quasi vuoto, dato il giorno e l’ora decisamente mattutina. L’auricolare che aveva indossato cominciò a darle le prime istruzioni: la voce calda e suadente di suo marito Francesco la accompagnava con sicurezza e autorevolezza: «Bene piccola … hai fatto tutto come ti ho chiesto? Adesso guarda l’autista nello specchietto e leccati le labbra. » L’autista sembrava non badare a lei e non l’aveva quasi guardata quando le aveva aperto la ...
    ... portiera del mezzo. Fece quanto richiesto per alcuni minuti cercando di attirare l’attenzione: « Adesso spalanca le cosce … poi abbandonati sul sedile e comincia a sollevare il trench. Lascia che lui ti veda la fica e comincia a toccarti. Da brava piccola, fai scoppiare il cazzo nei pantaloni del nostro autista, dagli un po’ di gioia. » Marta guardò nello specchietto quell’uomo dallo sguardo di pietra, sembrava inespressivo. Non comprendeva se si trattasse di un testimone casuale o se era solo una tessera informata e compiacente del mosaico ideato da suo marito. Fece quanto le era stato ordinato, aprì le gambe e reclinò il capo sul sedile posteriore mentre la sua mano iniziava una attenta perquisizione del suo sesso liscio e profumato. Si era depilata con cura, lasciando solo un piccolo ciuffetto decorativo sul monte di venere. Le sue labbra intime erano esposte allo sguardo altrui senza alcun mistero. Sentiva già un forte tepore e la sua fica umida per l’eccitazione. L’uomo alla guida emise dei mugolii di compiacimento, lo sentiva armeggiare ed era pronta a scommettere che si era già estratto il cazzo dai pantaloni. Arrivati a destinazione il mezzo si fermò e Marta venne assalita da un brivido di terrore. Come avrebbe fatto ora? La voce nel suo auricolare la guidò severa: «Adesso il nostro autista … a proposito si chiama Luca … vuole essere pagato, perciò da brava porcellina vai sul sedile davanti e fai un bel pompino, fatto con amore. Ingoia tutto e mentre lo fai lascia che i ...
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