1. PussyBoy VII - Pornostar


    Data: 07/12/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: Ambiguo, Fonte: EroticiRacconti

    Sono stato a Budapest quattro giorni, ma non chiedetemi com'è. Non ho visto un cazzo di Budapest, solo di spagnoli, tedeschi, cechi, cubani e credo brasiliani.
    
    Gerard, ciccione conosciuto a Sharm non scherzava, aveva un'organizzazione incredibile con clienti in tutto il mondo. Mi aveva contattato lui dieci giorni dopo il rientro, proponendomi di andare a trovarlo per vedere un po' se poteva interessarmi; m'avrebbe pagato viaggio ed alloggio, ma senza nessunissimo impegno da parte mia.
    
    “Già, io credo a babbo natale!” Risposi ironico.
    
    Rise col suo vocione: “Sei un ragazzo a posto, so che vorrai sdebitarti con me.”
    
    Nicchiai una settimana, poi accettai. La verità era che non m'ero più ripreso dalla vacanza a Sharm. Ritornare alla vita di sempre del paesone era stato devastante; m'annoiavo anche con gli amici, in palestra ero uno zombi, davanti ai libri sognavo il mare... e zero sesso dopo due settimane di orge. Ero stufo; volevo dare una svolta e speravo nel guadagno facile che mi proponeva il ciccione, anche se ero molto diffidente. Mal che vada, mi dissi, mi vedo una bella città al costo di qualche scopata e della rottura di passare prima in una clinica di Milano per fare le analisi. “No ragazzo, qui la sicurezza è tutto, non m'interessa che li hai già fatti. Noi lavoriamo solo con quella clinica.”
    
    Mi fregò anche questa volta, come col giochino delle manette. Arrivato all'indirizzo, una villa ottocentesca con parco, chiesi di lui ed al citofono mi risposero ...
    ... che era all'estero, ma che li aveva avvisati del mio arrivo. Il portoncino s'aprì ed attraversai borsone in spalla un vialetto fra alberi secolari; sugli scalini dell'ingresso c'era ad aspettarmi una che poteva essere benissimo la bidella di una scuola: almeno cinquant'anni e venti chili di troppo che le gonfiavano le gambe. “Sei fortunato, è arrivata la socia, non dovrai aspettare molto.” M'indicò con lo sguardo una Porsche nera da cui scese una manager vestita Gucci, bionda ed alta come una svedese. Non aveva più trent'anni. Parve non vedermi nemmeno mentre ci passava davanti. Salutò la bidella: “Ciao Lise, tua figlia è contenta?, bene; fammi sapere se le serve altro. Sai se hanno consegnato le nuove lampade? Aspettavamo anche il green screen... Okay, ma richiamali... lui portalo in camera e fagli fare una doccia, poi da me tra dieci minuti!.” Parlavano in inglese, come se non esistessi. Era così elegante che mi metteva a disagio; avevo vergogna d'essere in maglietta e jeans tagliati al ginocchio.
    
    La bidella m'accompagnò per corridoi e scale fino alla mia camera. La villa, con muri da imbiancare e pavimenti crepati, aveva un aspetto decadente ma a suo modo affascinante. La cameretta era arredata ikea; dalla piscina immersa nello splendido parco salivano voci e risa di gente in costume. Feci una doccia al volo, misi pantaloni e camicia ed uscii in corridoio. La bidella si sorprese nel vedermi già pronto: “Bravo!, a lei piace chi non perde tempo... Sta' tranquillo!, è la ...
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