1. Il funerale


    Data: 22/05/2018, Categorie: Cuckold Etero Autore: esperia, Fonte: RaccontiMilu

    La bara coperta di fiori era là, nella navata centrale della chiesa di San Martino, in un quartiere periferico di Milano.
    
    Un quartiere che una volta era stato un comune a sé, poi negli anni venti era stato assorbito nella grande Milano, ma aveva comunque conservato una propria identità, una propria personalità.
    
    Ci si conosceva tutti e si spettegolava parecchio.
    
    Fuori, sul sagrato, gli addetti alla pompe funebri aspettavano che la funzione terminasse guardando preoccupati il cielo che minacciava pioggia.
    
    Qualcuno cercava senza farsi notare di informarsi con l’i-phone sul risultato della partita del Milan, che stava giocando sul difficile campo dell’Atalanta proprio in quel momento.
    
    La lunga Mercedes funebre era ricoperta da corone di fiori. L’ultimo saluto di parenti, colleghi e amici alla donna il cui corpo giaceva nella bara in chiesa.
    
    Don Francesco, dopo la Messa, tenne un breve discorso ricordando la cara Mariangela, moglie e madre esemplare, impiegata modello, che un terribile male aveva tolto all’affetto dei suoi cari in pochi mesi e ancora nel pieno vigore dei suoi sessantanni.
    
    Il prete invitò i presenti alla preghiera assicurando che Mariangela si trovasse ormai tra le braccia del Signore. “Vieni, serva fedele”.
    
    Il marito e i quattro figli erano nella prima fila insieme agli anziani genitori ancora in vita.
    
    E il resto della chiesa era affollato da un centinaio di persone che assistevano commosse alla cerimonia.
    
    Qualcuno chiese al marito ...
    ... di dire due parole per ricordare la moglie. Lui dapprima si schermì, poi alla fine si alzò, quasi controvoglia e salì sul pulpito accanto all’altare con un foglio in mano.
    
    – Vorrei dare anch’io un ultimo saluto a mia moglie, con la quale sono stato sposato per trentacinque anni. L’ho amata teneramente e le sono stato vicino col mio affetto, la mia solidarietà, il mio amore e le mie risorse economiche in tutti questi anni. Credevo di conoscerla come nessun altro. Ma invece Mariangela, una settimana prima di morire, ha scritto una lettera che mi &egrave stata consegnata dopo la sua morte e che mi ha fatto capire quanto poco la conoscessi e quanto poco sapessi di lei.
    
    In questa sua ultima lettera Mariangela mi chiede perdono per il male che mi ha fatto. Un male che io non ho mai nemmeno sospettato che mi stesse facendo.
    
    Confessa di essermi stata infedele. Non una sola volta e non con un solo uomo.
    
    Confessa di aver avuto ben ventun amanti nel corso del nostro matrimonio, con la maggior parte dei quali ha intrattenuto relazioni durature: mesi o qualche volta anche anni. Addirittura mi informa che io non sarei il padre di ben tre dei suoi quattro figli.
    
    Fece una pausa, Sembrò squadrare i presenti uno a uno. Il silenzio era glaciale e la tensione palpabile. Sul viso di qualcuno si potevano leggere espressioni di vero e proprio allarme.
    
    Poi riprese:
    
    – Di questi ventun amanti io ne conosco solo dodici, alcuni di vista, altri pensavo fossero miei amici sinceri. Si ...
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