1. A che serve l'estate - Orfana


    Data: 24/11/2021, Categorie: Etero Autore: Browserfast, Fonte: EroticiRacconti

    ... Ansedonia con Massimo. Al ritorno da Porquerol non sono nemmeno stati una notte a Roma. I miei tanto non ci sono: hanno deciso di farsi l’ultima settimana di vacanza a Parigi come due sposini. E quanto li abbiamo presi per il culo io e Martina non lo potete nemmeno immaginare. Dice “sai chi ho visto ieri? Adriano! Mi ha fatto un sacco di feste, Massimo aveva cominciato pure a innervosirsi ahahahah… poi per fortuna mi ha chiesto di te”. Le rispondo che Massimo qualche buon motivo per innervosirsi ce l’aveva. Non aggiungo “troia” solo per una innata forma di rispetto verso la sorella maggiore. Perché se è vero che quella notte che siamo uscite io sono stata con Adriano, lei con l’amico non ha certo fatto la santa, anzi. Ride e dice “però ora con Massimo va proprio bene, sai? Mi sembra che non sia mai andata così bene”.
    
    Saluto Martina informandola che ho preso possesso della sua stanza. Domanda perché e le rispondo che lei ha il letto a una piazza e mezza e che ho voglia di spalmarmici sopra, di stare più comoda. Che è solo una parte della verità. Della sua camera mi attira il grande specchio che parte da terra e si appoggia al muro, mi attira la sua poltrona. La prendo e la piazzo davanti allo specchio, poi vado a recuperare le sigarette dalla borsa. Ne accendo una e mi siedo accavallando le gambe. E’ una posa anche casta, se vogliamo, nonostante sia completamente nuda. Indosso solo l’asciugamano a turbante sui capelli, ma se mi scattassero una foto non si vedrebbe nemmeno ...
    ... il seno. Eppure, guardandomi sbuffare il fumo dal naso e dalla bocca, in questo momento mi trovo di una sensualità devastante.
    
    Il ding del WhatsApp mi sorprende mentre sto finendo la sigaretta. E’ Stefania. Le avevo mandato un messaggio stamattina, non mi aveva risposto, non lo aveva neanche visualizzato. “Scusa, stavo facendo felice Simone… come stai?”. Simone è il suo ragazzo, che ogni tanto lei tradisce. Io la chiamo mignotta a intermittenza, ma non è particolarmente fedifraga. Però mi torna in mente la visione di quel dj con il maxicazzo che la prendeva a novanta in quel posto in riva al mare alla fine di giugno.
    
    Ci raccontiamo i nostri rispettivi agosto, restando sulla superficie. Lo sappiamo entrambe che per parlarne meglio ci saranno altre occasioni. Sono contenta di sentirla gioiosa. Anche se, non lo sa e io non glielo dico, per me lei rappresenta un’ombra tra me e Serena.
    
    Mi risorprendo a pensare a Serena. E da Serena a tutto il resto il passo è breve. Ho una piccola contrazione e mi dico che ho fatto una cazzata a fumarmela così, quella sigaretta. Mi alzo e ne prendo un’altra. Ritorno sulla poltrona ma stavolta, anziché accavallare le gambe in quella posa così sexy, le spalanco oscenamente, ne poggio una su ogni bracciolo. Sì è vero, sono magra, forse un po’ troppo. E ho il seno piccolo, forse un po’ troppo. Ma è bello. E anche io sono bella. Mi piace il mio viso, mi piacciono i miei occhi azzurri e il naso sottile, la mia bocca. Il mio sorriso ampio. Il ...
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