1. Quando una moglie....2


    Data: 24/11/2021, Categorie: Etero Autore: quartofederico, Fonte: Annunci69

    ... marmo.
    
    Quel movimento mi permise di notare che, accanto alla nostra auto, il tizio del "pub" si segava lentamente.
    
    Aveva una dotazione di tutto rispetto.
    
    Feci finta di niente e coprii mia moglie, penetrandola.
    
    Subito iniziò ad emettere sospiri e mugolii, poi le sfuggì di dire:
    
    "Chissà come ce l'aveva quel tipo".
    
    Io, allora, alitandole nell'orecchio, dissi:
    
    E' qui fuori e ci guarda. Se proprio vuoi vederglielo, non hai che da tirarti un po' su: si sta masturbando ed ha proprio un bel cazzo".
    
    Le mie parole ebbero l'effetto di bloccarla per un momento... mi guardò con i suoi occhi indagatori e, poi, rilassandosi, riprese a mugolare ancor più forte.
    
    Mentre continuavo a chiavarla, fece in modo di tirarsi su e... lo vide.
    
    "Mamma mia.... che bel cazzo!"
    
    Ed io: "Amor mio, quello che hai visto è il risultato del tuo mostrarti... non sarebbe poi tanto male se lo aiutassi a sfogarsi".
    
    Mia moglie, la mia adorata compagna, allungò una mano ed abbassò il finestrino.
    
    Attraverso l'apertura, apparì il membro congestionato del tizio e lei lo accarezzò dalla punta alla radice, per poi segarlo con tutta la devozione ad immaginarsi.
    
    Stavo ancora chiavando mia moglie, seminuda, con i seni in bella vista, a cosce aperte ed i piedi agganciati sulla mia schiena; le mammelle sobbalzavano ad ogni colpo che le davo e lei gridava il suo piacere.
    
    Visione da infarto, ma ancora più stravolgente era vederla con il mano il membro dello sconosciuto e come amorevolmente lo segava.
    
    Il godimento di lei, trascinò inesorabilmente il mio ed anche quello dell'altro.
    
    Una serie infinita di schizzi ricoprirono i seni di mia moglie; il tipo ci disse:
    
    "Se e quando vi va, mi ritroverete qui" e si allontanò.
    
    Io guardai la mia amata: aveva gli occhi trasognati; la sua figa ancora pulsava sul mio cazzo; mi piegai con la bocca sui suoi magnifici seni e glieli ripulii, così da permetterle di rivestirsi.
    
    Dovevamo pur tornare a casa.
«1234»