1. La prima volta


    Data: 23/11/2021, Categorie: Erotici Racconti Racconti Erotici, Autore: A_, Fonte: RaccontiMilu

    Nel bagno di un’ anonima camera di albergo di Milano, mi specchiavo mentre passavo la spazzola tra i capelli, mi scoprii il volto portandoli indietro per raccoglierli in una coda di cavallo. Avevo addosso solo un perizoma nero coordinato al reggiseno in pizzo trasparente da cui si intravedevano i capezzoli, grandi , scuri e sporgenti. Vedevo riflesso il mio corpo esile ma ben definito, me ne prendevo cura anche se non mi piaceva esibirlo. La gonna a tubino nero e la camicia di seta bianca che avrei indossato erano sul letto , i sandali tacco 12 di vernice nera invece, ben allineati sulla moquette. Mi aveva ordinato lui come vestirmi e io, da brava schiava,mi stavo preparando a quel primo incontro senza tralasciare nessun particolare. Lo aspettavo da mesi quell’incontro. Mancavano soli 10 minuti e avrei finalmente incrociato per la prima volta il suo sguardo. Avevo la pelle d’oca quando tirai su la zip della gonna e chiusi con calma uno dopo l’altro i bottoni della mia camicia che mi accarezzava la pelle. Il mio corpo già vibrava. Allacciai i cinturini dei sandali stringendoli intorno alle caviglie. Mi specchiai per l’ultima volta , controllando ogni dettaglio. Anche il colore dello smalto lo aveva scelto lui, le unghie delle mani e dei piedi erano laccate di nero lucido.
    
    Squilló il telefono. Era il mio Padrone. Il mio nome pronunciato da lui con la sua voce calda e ferma mi penetrava ovunque. Mi disse solo di lasciare la porta socchiusa , di farmi trovare di spalle, in ...
    ... piedi, immobile. Obbedii. Mentre aspettavo respiravo a fondo, chiusi gli occhi e, avevo appena dato inizio a un countdown nella mia testa, quando all’improvviso sentii dei passi dietro di me e avvertii la sua presenza alle mie spalle. Era vicinissimo a me , ne potevo sentire il respiro regolare e il profumo. Restai con gli occhi chiusi per sentirlo di più. Il battito del cuore rimbombava dentro di me, mi sembrava che sbattesse contro le mie ossa. Mi sentii all’improvviso cingere la vita dalle sue mani, una presa forte e decisa, restò così qualche istante, non mi mossi di un millimetro. Le sue mani si spostarono sulla schiena all’altezza dei reni, ci strofinó il dorso, prima di abbassare lentamente la cerniera. La gonna era adesso sul pavimento. Poi,sempre restando dietro di me, passò ai bottoni della camicia. Potevo finalmente vedere le sue mani curatissime, le dita sottili. Anche la camicia finì a terra. Dopo qualche attimo di silenzio sentii una mano infilarsi tra le cosce , le sfioró e, all’improvviso, sentii colpirmi sulle natiche con una forza tale da perdere l’equilibrio e cadere. Mi ritrovai sul pavimento da dove mi tirò verso l’alto dai capelli per farmi sollevare. Mi ordinò di mettermi in ginocchio, lo feci. Lo sentii fare qualche passo indietro e poi udii un rumore metallico sordo, cominciai a tremare. Era il mio collare. Il freddo della catena intorno al collo. Poi agganciò il guinzaglio, con un gesto lento ma preciso. Cominciai a sentire l’eccitazione e la mia fica ...
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