1. La mia domestica padrona


    Data: 19/11/2021, Categorie: Feticismo Autore: Ottobre Rosso 66, Fonte: EroticiRacconti

    ... suoi piedi. Porca miseria, non me lo sarei aspettato mai da una ragazza così apparentemente insignificante. E fu da quel momento in poi iniziai a guardare Lovena con tutt'altro occhio.
    
    Nei pomeriggi successivi sempre la stessa scena. Seduta in cucina, la ragazza smanettando sul suo smartphone mentre aspettava il caffè, coi suoi piedi che giocavano con gli infradito mi regalava inconsapevolmente degli spettacoli di una goduria incredibile. E non solo. Anche in altre stanze della casa. Una volta in salone, ad esempio, rispondendo ad una chiamata al cellulare e pensando di non essere vista, si sedette su una delle poltrone e stese le gambe sul tavolino basso incrociando i piedi nudi sfregandoli l'uno con l'altro in maniera lenta e sensualissima. Un'altra volta fece una cosa simile in camera da letto, seduta sulla poltroncina dove poggio i vestiti, allungava le gambe per accarezzare coi piedi un cuscino sul mio letto. Cuscino che poi, non appena andò via, andai a mettermi in faccia per sentirne l'odore. Al momento l'unica cosa che potevo fare io, che la spiavo apposta ormai totalmente ubriacato dalla bellezza dei suoi piedi e da come li muoveva, era ricorrere al bagno per una sacrosanta sega.
    
    Poi il solo guardare iniziò a non bastarmi più. Anche se mi ero ripromesso che non avrei più avvicinato donna solo per i suoi piedi. Ma fu più forte di me, perchè ormai col solo starle vicino mi s'induriva il cazzo in una maniera imbarazzante, così cercaci di escogitare qualche ...
    ... stratagemma per sedurla e provare ad avere i suoi piedi in faccia. Ma tutte le volte che ci provavo facevo abortire il tentativo per vergogna e paura che se ne scappasse. Per cui mi sforzai a rassegnarmi alle seghe spiandola e, quando andava via e rimanevo solo, ad aumentare il numero dei video di footfetish con protagoniste donne di colore che umiliavano uomini bianchi, da mettere tra i preferiti.
    
    Ma un pomeriggio ci fu la svolta inaspettata. Quando le aprii e la feci accomodare, al solito in cucina, Lovena non era del suo solito umore allegro e spensierato. Era triste, pensierosa, sembrava preoccupata. Così le chiesi cosa avesse e lei quasi in lacrime mi raccontò che la persona anziana per cui faceva la badante era morta, i parenti di conseguenza l'avevano licenziata e dato una settimana di tempo per lasciare la casa. Per cui era preoccupata non solo per il lavoro, ma perchè non aveva più una casa e nessuno, connazionali o altro, che potesse ospitarla anche momentaneamente.
    
    Al che, avendo peraltro una casa grande ed una stanza per gli ospiti con bagno apposito, mi venne spontaneo proporle di venire a stare da me e a fine giornata di lavoro glielo comunicai.
    
    Dapprima titubò un po' e poi, alle mie rassicurazioni anche sul fatto che avrebbe lavorato solo per me e dunque riguadagnato ciò che perdeva da badante, accettò contenta e felicemente incredula per il mio gesto. Quindi nel giro di una settimana, Lovena si trasferì a casa mia prendendo possesso della stanza degli ...
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