1. La mia domestica padrona


    Data: 19/11/2021, Categorie: Feticismo Autore: Ottobre Rosso 66, Fonte: EroticiRacconti

    ... di un collaboratore domestico.
    
    Fu così che alcuni amici mi fecero conoscere Lovena, una ragazza mauriziana di 25 anni, che mi segnalarono come molto brava in questo mestiere, soprattutto onesta e affidabile.
    
    Lovena, questo era il suo nome europeo perchè quello Tamil (la sua etnia/religione) sarebbe impronunciabile, iniziò a frequentare casa mia due volte alla settimana.
    
    Ora, da single ti viene spontaneo guardare una donna che ti entra in casa dal punto di vista fisico/sessuale, tra l'altro ho sempre avuto un debole per le donne di colore, purtroppo però ne restai deluso, perchè, a parte il fatto si vestisse e si facesse i capelli seguendo la moda italiana (a differenza delle donne dello Sri Lanka o del Bangladesh legate rigidamente ai loro schemi religiosi), era decisamente scialba, insignificante, la tipica creola dal naso pronunciato con sopra grossi occhiali da vista, magrolina, di media statura, capelli lunghi neri che teneva legati a coda di cavallo.
    
    Di Lovena, mi colpirono solo la sua dolcezza e soprattutto la sua simpatia. Il fatto che sorrideva sempre, e che, nonostante mi raccontasse di una vita fatta di stenti e mancanze, vedeva sempre positivo. Mi piaceva parlarci, mi piaceva la sua filosofia di vita improntata sulle cose semplici che rendono felici. Per questo presi l'abitudine di preparare un caffè per due prima che iniziasse a lavorare. Diciamo che i rapporti umani al momento i limitarono solo a questo.
    
    Le cose cambiarono quando arrivò la bella ...
    ... stagione con il primo caldo. Selena quel pomeriggio venne con le sue solite scarpette da tennis bianche. Quando ci accomodammo, al solito, in cucina, mentre preparavo la caffettiera dandole le spalle, mi chiese se poteva cambiarsi le scarpe con delle infradito perchè col caldo lavorare con i piedi coperti le dava fastidio.
    
    Ovviamente le dissi che ne aveva voglia, ma quando, finito di versare il caffè nelle tazze, mi voltai per porgerglielo, rimasi folgorato.
    
    Due piedi stupendi! Curatissimi, dita affusolate, nel medio di quello sinistro aveva un anellino, e unghia accuratamente smaltate di bianco perla che sulla pelle nera risaltavano molto di più. Tra l'altro aveva accavallato le gambe con una posa sensuale di cui non mi ero mai accorto. Ma una sensualità assolutamente spontanea, naturale, non artefatta per cercare di sedurre. Allo stesso modo come muoveva il piede della gamba accavallata da cui faceva penzolare l'infradito.
    
    Lovena concentrata sul suo smartphone non si accorse di come la stavo guardando, poi quando sollevò la testa sfoderando il suo solito sorriso per ringraziarmi del caffè, io di colpo mi risvegliai come da un'ipnosi.
    
    Scambiammo le solite quattro chiacchiere, mentre io con la coda dell'occhio sbirciavo quei piedi bellissimi in infradito, e dopo di che la ragazza si mise all'opera.
    
    Chiaramente io non stavo nella pelle dopo quello che avevo visto. Cercai di distrarmi prima con la tv, poi al Pc, ma non ci riuscii. La testa mi andava sempre lì, ai ...
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