1. Una moglie per bene nell’abisso della completa sottomissione (3)


    Data: 18/11/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: sesamoandmia, Fonte: Annunci69

    ... La presi per mano.
    
    “Gaston ti sta aspettando, adesso sei la sua puttana”
    
    MIA
    
    Rodolfo mi prese per mano e iniziò a camminare. Lo trattenni.
    
    “Siamo sicuri di fare la cosa giusta? Lo sai che se ora usciamo non potremo più tornare indietro? Forse dovremo fermarci un momento a ragionare, a chiederci se è davvero quello che vogliamo – dissi con voce tremante – ho paura, paura di quello che succederà in seguito, paura delle parole di Gaston, lui mi ha detto, anzi ci ha detto e ripetuto più volte che vuole trascinarmi nel degrado più totale. Forse dovremo fermarci ora, forse dovremo lasciar perdere, forse … ma tu lo vuoi davvero?”
    
    “Lo vogliamo entrambi – rispose mio marito con sicurezza – io ti ho dato una spinta, ma poi tu non ti sei fatta pregare più di tanto, e l’hai fatto perché lo vuoi veramente e ti piace farti trattare come una puttana”
    
    mi abbracciò ed insieme raggiungemmo l’uscita.
    
    Nel passare davanti alla porta a vetri mi vidi riflessa, avevo le gambe completamente scoperte e il vestito tagliato troppo lasciava facilmente intravedere l’attaccatura delle natiche. Ero vestita in una maniera troppo volgare e mi vergognai. Cercai di fermarmi, ma Rodolfo mi strinse la mano tirandomi appena, ormai avevamo varcato la soglia.
    
    Raggiungemmo Gaston che ci accolse con un sorriso.
    
    “Vedi – disse appena fummo vicini a lui – con la minigonna sei un’altra donna, sei perfetta obbediente e troia. Per ora va bene così, ma dovrai rifare tutto il guardaroba, ma ci ...
    ... penseremo dopo. Comunque ricordati: basta collant, solo calze con reggicalze, così come non dovrai più metterti le mutandine visto che anche tuo marito ti ha già abituata a farne a meno.”
    
    Prese dalla tasca una monetina e la lasciò cadere a terra dicendo “Raccoglila, ma non abbassarti, devi fletterti in avanti in modo che la gonna dietro salga e ti faccia scoprire completamente la rotondità dei suoi glutei.”
    
    Ormai la mia volontà contava ben poco, così mi chinai come mi aveva detto lui per raccogliere la monetina. Appena fui china verso il marciapiede mi mise una mano sulla schiena impedendomi di alzarmi. In quel modo restai per un poco china con le natiche ben in vista.
    
    Alzai disperata lo sguardo intorno, vidi tanti passanti, molti non facevano caso a me, ma molti altri mi guardavano, chi sorrideva, chi rideva, chi voltava lo sguardo dall’altra parte e chi dicendomi “salope”, “petasse” e altri apprezzamenti che non riuscii a capire, ma di cui era facile intuirne il significato, facendomi vergognare ancora di più. Sentivo quelle presenze intorno a me godere dello spettacolo che stavo offrendo
    
    “la facilità con cui tua moglie si lascia esibire è impressionante , credo che mille euro al giorno siano ben spesi”. Sentii Gaston rivolgersi a Rodolfo e alzando la testa, ferma nella mia volgare posizione, lo vidi porgergli un rotolo di banconote. Mio marito non parlava, prese quel denaro.
    
    Disperatamente chiesi a Gaston di farmi alzare, cosa che comunque fece togliendomi la ...
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