1. Una moglie per bene nell’abisso della completa sottomissione (3)


    Data: 18/11/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: sesamoandmia, Fonte: Annunci69

    ... mia proposta incomincia ad occuparti di tua moglie, meglio, dell’abito. Lo voglio corto come l’avevo accorciato prima e per essere certo che lei non se lo riabbassi, taglialo. Vi aspetto fuori.”
    
    Senza aspettare risposta, si allontanò verso l’uscita.
    
    RODOLFO
    
    Restammo ancora a guardarci.
    
    “Ma vuoi veramente accettare la sua proposta? ma ti rendi conto, mi vuole pagare come una puttana” mi chiese.
    
    La risposta che le diedi sembrò scuoterla: “Volevi giocare a fare la puttana allora è giusto che tu lo sia veramente.”
    
    “Ma sono tua moglie non puoi pensare che ...”
    
    La interruppi:
    
    “Se vogliamo andare fino in fondo non ci sono alternative. Una puttana deve essere pagata ,non dimenticare che ti paga e non poco quindi voglio che tu sia la sua puttana per i prossimi giorni accettando ogni sua proposta anche la più indecente e dargli lo stesso piacere che hai dato a quegli sconosciuti compreso quel Cosimo ammesso che fosse veramente lui.”
    
    “Mi fai vergognare, come posso fare una cosa del genere senza che tu finisca col disprezzarmi?”
    
    Le risposi con tutta franchezza:
    
    “Mi eccita vederti sottomessa ad uno sconosciuto, ti amo e come ho accettato di vederti fare la puttana in questo albergo ora mi eccita saperti nelle sue mani e sapere che sono io che ti offro a lui”.
    
    Presi tra le mani le forbici.
    
    Mia mi guardò supplicandomi con poca convinzione “non penserai davvero di tagliarlo?”
    
    Le ricordai quando aveva acquistato quell’abito. L’alternativa era un ...
    ... modello simile di poco sopra al ginocchio.
    
    “Non l’avevi voluto acquistare perché ti sembrava troppo corto, ed un attimo fa hai lasciato che uno sconosciuto te lo accorciasse senza fare una piega. Per lui sì e per me no?”
    
    Feci schioccare le lame della forbice. Mia si alzò coprendosi le tette restando in piedi di fronte a me che ero ancora seduto.
    
    “Se vuoi fallo… ma non porto neppure le mutandine.”
    
    Se pensava di poter utilizzare la scusa per fermarmi si sbagliava.
    
    Le cinsi i fianchi appoggiando il volto sulle sue tette “Hai della gambe stupende, non vedo perché tu le abbia sempre volute nascondere”. Sollevai un lembo della gonna dando un primo piccolissimo taglio sulla stoffa. La sentì tendersi e accentuare la sua respirazione. Ripresi il taglio con colpi decisi. Sentivo lo sguardo incuriosito del barman, ma continuai imperterrito. Non vedevo la lunghezza ma sentivo le sue gambe scoprirsi. Terminai l’opera e mi accorsi che ero stato anche più esagerato di quanto avesse fatto Gaston ed avevo tagliato in modo asimmetrico l’orlo così che dietro il bordo risaliva fino a mostrare l’inizio dei suoi glutei coperti dal sottile e trasparente tessuto del collant.
    
    Non sapevo dove saremmo arrivati ma ormai sentivo che quella sarebbe diventata la nostra vacanza delle trasgressioni e che, finita, tornando a casa, Mia avrebbe saputo amarmi ed offrirsi a me come mai aveva fatto. Appoggiai la stoffa tagliata sul tavolino. Lei si guardò senza che potessi capire il suo stato d’animo. ...
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