1. Amara


    Data: 12/11/2021, Categorie: Masturbazione Autore: ALTer, Fonte: EroticiRacconti

    ... si siede su un tavolo, alla maniera di Amara, se si tocca ancora terra con i piedi il peso del proprio corpo farà inevitabilmente leva con il tavolo, finché uno dei due non si sposterà della dovuta distanza. Amara che ovviamente pesava parecchio meno del tavolo continuava a scivolare da quando aveva scelto la precaria posizione. Ma anziché infastidirsi del continuo movimento che la costringeva a riposizionarsi, Amara provava un certo piacere nel sentire l’angolo del tavolo che come una lingua le leccava la vagina dal prepuzio fino sotto all’ano. Non c’era nessuno in casa, Amara ne era sicura e la passione la stava travolgendo con la stessa frenesia di sempre.
    
    Non voleva rischiare che potesse venir sorpresa dai propri genitori durante l’atto, nello stesso luogo in cui mangiavano, perciò si abbassò i pantaloni quel tanto necessario e prese a strusciarsi contro lo spigolo. Passò poi al lato in cui mangiava e si divertì a sentire il suo clitoride scivolare sul liscio tavolo della cucina. Dopo due minuti in quella posizione iniziava già a gemere ma il suo sguardo si andò a posare sulla sedia.
    
    Le sedie della cucina erano in plastica ruvida e lo schienale in fil di lana morbida. Amara aveva pensato fin da quando suo padre le aveva comprate mesi prima, ma il pensiero le era completamente sfuggito dalla mente. Ma adesso la sedia era lì e la fica di Amara era bollente.
    
    Si tolse del tutto i pantaloncini e iniziò a strusciarsi sulla traversa dello schienale, con un piede a ...
    ... terra e l’altro sul sedile della sedia. Le gambe posteriori della sedia terminavano ben oltre la traversa dello schienale, come fossero le corna (non appuntite) di un toro e Amara le stava usando per farsi leva e strusciare più forte sull’estasiante traversa di plastica ruvida che la stava pian piano conducendo all’orgasmo. Quando spingeva in avanti il suo clitoride andava a sbattere contro una delle due terminazioni della gamba. Quando spingeva indietro sentiva invece l’ano stuzzicato dall’altra terminazione.
    
    Dopo meno di un minuto alle prese con la sedia, con l’ultima spinta in avanti Amara raggiunse l’orgasmo. Il suo corpo fu squarciato da un fremito che le piegò la schiena, le fece tremare le spalle e dalla sua gola uscì l’ultimo compiaciuto gemito.
    
    Ora, un qualsiasi lettore saprebbe benissimo cosa aspettarsi dalle prossime righe e i più attenti tra voi avranno anche intuito il come ma è il perché a rendere ciò che avvenne poi tanto crudele quanto ilare. Avevamo lasciato Amara al culmine della sua estasi privata, mentre, ripiegata su sé stessa, gli ultimi fremiti di piacere le scuotevano il giovane corpicino come scariche di elettroshock. Il clitoride, ben sopra la terminazione della gamba di plastica, si era fatto duro e Amara sentiva come il bisogno impellente di fare pipì. Il suo cervello non era al momento in grado di avere pensieri più complessi del “dover fare pipì” e così non fece caso alla sempre più ridotta capacità delle sue gambe di sorreggerla in quella ...