1. Amara


    Data: 12/11/2021, Categorie: Masturbazione Autore: ALTer, Fonte: EroticiRacconti

    ... accorse nemmeno di essersi slacciata il nodo dei pantaloncini da casa, di averli lanciati con un calcio lontani da lei, con un altro calcio aveva lanciato le mutande in aria che le ricaddero con un flaccido rumore sulla faccia. Prese con la mano le mutandine ma non le lanciò via, l’odore era buono. Erano calde e avevano un odore forte che le inturgidiva i capezzoli. Anzi, si potrebbe dire che più che buono fosse inebriante.
    
    Amara si sorprese non poco a prendere una boccata a pieni polmoni, tenendo ben pigiate sulla sua faccia le sue mutandine bagnate. Il suo odore le riempì la gola e l’orgasmo la raggiunse dopo poche boccate. Il corpo, flesso per l’orgasmo, in poco tempo si lasciò andare e le gambe di Amara si fecero molle e deboli. Con il sedere sul freddo parquet di camera sua, Amara si tolse le mutande dalla faccia e seguì il filo di bava che le usciva dalla bocca e andava ad ancorarsi in mezzo alle sue mutande, dove sarebbe dovuta stare la sua vagina. Guardò la mano destra. Le pendeva un filo di secrezione, la sua secrezione. Senza nemmeno chiedersi che gusto potesse avere, se lo portò alla bocca. Un minuto dopo si stava toccando nuovamente, questa volta del tutto nuda con le mutande di nuovo sulla faccia.
    
    Secondo Amara, buona parte se non tutte le sue coetanee stavano sperimentando le sue stesse esperienze, anzi, in realtà sperava che nessuna di loro le provasse così forti e passionali come le stava provando lei. E senza nemmeno saperlo aveva ragione.
    
    Così, alla ...
    ... scoperta delle meraviglie del proprio corpicino, Amara sperimentava prima quanto adorasse la propria stessa saliva e i propri umori e poi l’eccitamento nel compiere le sue scoperte in luoghi proibiti.
    
    Era passata dalla sua camera ad ogni angolo del bagno, il salotto, sulla lavatrice in funzione, sul pavimento in camera dei suoi genitori, davanti al frigo, passandosi i ghiaccioli sul piccolo seno da adolescente.
    
    Venne così il terribile giorno della sua prima volta. Ovviamente Amara aveva ben altri progetti per il suo ultimo giorno da vergine. Molto spesso, strusciando i polpastrelli sul clitoride si era immaginata che altre mani la toccassero. Quando si strizzava il capezzolo sognava di una bocca che le lasciasse i segni di un morso attorno all’areola. Quando si tastava la lingua con la mano ed estraendo le dita, le colavano gocce di saliva sul volto, si immaginava sperma che le grondava addosso.
    
    Quel fatidico giorno Amara si stava gustando un Muller al gusto di frutto della passione, uno di quegli yogurt con sopra uno strato di mousse cremosa e sotto lo yogurt. Sedeva lì, di ritorno dal parrucchiere con il nuovo taglio corto, i capelli castani che le scendevano fin sotto la nuca.
    
    Era comodamente appoggiata al tavolo della cucina, seduta su uno dei vertici del tavolo. Portava una canotta gialla e un pantalone sportivo leggero. Come le sue mutandine, l’angolo del tavolo segnava un triangolo la cui punta stava iniziando a stuzzicare il perineo di Amara.
    
    Quando ci ...