1. Amara


    Data: 12/11/2021, Categorie: Masturbazione Autore: ALTer, Fonte: EroticiRacconti

    ... tossico che si buca nella speranza di riprovare l’estasi perduta che l’aveva accompagnato così intensamente nella sua prima volta. Aveva anche sperimentato l’uso di una qualsiasi delle sostanze oleose che erano a portata della sua doccia e, terribili e brucianti ore dopo, era giunta alla conclusione che, di tutti i prodotti presenti in bagno, l’unico a cui fosse concesso avvicinarsi alla sua vagina era l’Infasil Intimo.
    
    Di tutte le crudeltà del destino, le era stata concessa una pubertà che si potrebbe definire “tranquilla”: aveva i brufoli come tutti, ma ne aveva pochi e quasi esclusivamente sul volto e sulle braccia; aveva peli, ma a dispetto dei suoi capelli castano i suoi peli erano biondi, dolci alla vista e quei quattro peletti che le coronavano il monte di Venere erano di un color sabbia anch’esso piacevole da vedere; non aveva preso chili, o almeno non ne aveva presi troppi, ma ovunque il suo corpo avesse deciso di prenderli, quei chili stavano benissimo lì dove dovevano stare. Quindi Amara, a dispetto del suo carattere e della stragrande maggioranza dei sedicenni, amava il suo corpo.
    
    Un saggio una volta disse e dalla sua prima esperienza in doccia non passò molto tempo prima che Amara decidesse di assaggiarsi. Era in camera sua e ansimava, scivolata giù dal letto. Aveva iniziato a toccarsi poco prima, quando aveva aperto il libro di storia. Gli occhi le erano caduti sul dipinto “la libertà che guida il popolo” di Eugène Delacroix, il dipinto che ogni libro di ...
    ... Storia al mondo posiziona esattamente sotto le parole “rivoluzione francese”. Aveva visto la libertà in primo piano, con il seno scoperto e si era sentita le orecchie avvampare quando aveva scorto ai piedi di lei un uomo, un cadavere forse, ma pur sempre un uomo senza mutande, disteso a terra. La posizione delle sue gambe non gli consentiva di mostrare il pene che sicuramente sarebbe stato floscio e piccolo, ma le concedeva la vista dei suoi peli pubici. Amara aveva letto in un libro o forse l’aveva sentito alla tv e perciò era conoscenza del fenomeno chiamato rigor mortis.
    
    Si era immaginata il pene di quell’uomo morto, che in realtà non era morto affatto, tutt’altro che piccolo e floscio. Lo aveva immaginato morbido, gonfio, con il glande ben intenzionato a uscire e prendere un po’ di sole. Senza nemmeno rendersene conto la mano destra si era ritirata silenziosamente dal libro. Amara era distesa sul fianco, sul letto con i piedi ancora posati sul parquet della camera. Mentre la sinistra rimaneva tesa sul libro di Storia per tenerlo aperto, la destra strusciava sulle lenzuola del letto e raggiungeva la sua vita. Amara si infilò la mano nelle mutandine come un serpente in una tana di coniglio. Ma la tana era già umida. Aveva iniziato così a toccarsi e nella frenesia i suoi occhi passavano dai peli di lui alle tette di lei. Quando si girò a guardare il soffitto il libro non le serviva più e la mano sinistra era libera di aiutare la compagnia alla ricerca dell’orgasmo. Non si ...